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Conferenza Rivoluzione liberale
Franco Alessandro - 14 febbraio 2000
Lettera aperta ad Emma Bonino, Marco Pannella ed alla dirigenza radicale

Cari Compagni,

ho a lungo riflettutto sull'opportunità di scrivervi questa lettera, ma l'incalzare degli eventi ed il passare delle ore hanno finito con il fare prevalere in me la necessita' di farvi partecipi delle mie riflessioni, ben lungi dal volervi dare dei consigli, ma con la semplice e sincera intenzione di offrirvi degli spunti di riflessione.

Vi scrivo di getto, sull'onda della passione politica e dell'emozione, rivolgendomi a voi con schiettezza e sincerità, da militante a militanti.

Gli avvenimenti delle ultime settimane riguardanti la nostra ricerca di un accordo con lo schieramento di centro-destra, accentuati dalle accelerazioni degli ultimi giorni, e delle ultime ore, mi stanno profondamente preoccupando.

Mi sembra di assistere ad un film già visto, e proprio per questo ne temo le conseguenze. Mi vedo passare davanti il 1994 quando la fiducia riposta (sbagliando, ne se sono sempre più convinto) in Berlusconi e nella sua compagnia si tradusse per noi in una solenne presa in giro, con traduzione diretta nella batosta delle regionali del 1995, e mi ritorna sotto gli occhi il film del 1996, l'accordo firmato e sottoscritto dall'ineffabile cavaliere, salvo il buttarlo al macero il giorno dopo, con il bel risultato per noi di essere estromessi dalla Camera dei Deputati. Dopo anni di difficoltà e di sofferenze ora abbaimo di fronte a noi con le elezioni regionali la possibilita' di agguantare un importante risultato; e' come senz'altro sapete la cosa e' tanto piu' vera nel Piemonte da cui vi scrivo, dove recenti sondaggi fanno intravvedere per Emma (che ringrazio di cuore per la decisione di candidarsi) la possibilta' di vincere. Finalmente molti nostri concittadini hanno smesso semplicemente di stimarci, ma hanno

iniziato a capire l'importanza di votarci, a capire la nostra diversità rispetto al resto del panorama politico italiano, hanno inizato a veder in noi l'unica vera ed autentica possibilita' di cambiamento per il nostro paese. E' un elettorato in gran parte non schierato con nessuno dei due poli, stufo dei politicanti, e desideroso finalmente di politica, che magari da parecchio tempo non vota o semplicemente e' stufo di votare turandosi il naso.

E proprio ora ci risiamo, siamo tentati dalle nuove (si fa per dire) lusinghe del cavaliere, e proprio ora, rischiamo di perdere tutto, di ritornare indietro, di ricascare senza forse riuscire piu' a rialzarci. Ne ho avuto purtroppo la conferma nelle ore trascorse sabato mattina in Via Roma a Torino nel raccogliere le firme ai tavoli. Mi sono trovato di fronte a parecchie persone che con sincero dispiacere mi dicevano qualcosa del tipo: "Fino alla settimana scorsa avrei firmato e vi avrei votato, ma ora che volete accordarvi con altri non piu'; dovete andare da soli", e io imbarazzatissimo purtroppo non ho saputo cosa dirgli, perche' anch'io la pensavo come loro; mi rendo conto che il mio non e' un campione statisticamente significativo e non puo' certo avere la valenza di un sondaggio, ma qualcosa vorra' pur dire.

Intendiamoci compagni: io capisco e stimo senza alcun dubbio i vostri sforzi di trovare una

strategia per poter in qualche modo aumentare le probabilità di vittoria della nostra proposta politica di rivoluzione federalista, liberale e libertaria, ma purtroppo credo che la strada gia' battuta del tentare di sfuttare alcune supposte aperture provenienti dal centro-destra sia improponibile, sia un inutile ed ingenuo perseverare su una strada gia' rivelatasi sbagliata e perdente (si pensi al 1994 ed al 1996 come ho ricordato all'inizio), ed intendiamoci, allo stato attuale delle cose anche un tentativo analogo fatto verso questo centro-sinistra sarebbe ugualmente improponibile.

Al di la' della dimostrata incapacita' politica e personale del cavaliere di rispettate la parola data e gli impagni presi (e cosi' come nella vita anche in politica le persone vanno giudicate e valutate non semplicemente per quello che dicono, ma anche e soprattutto per quello che fanno), mi pare poi in assoluto sbagliata l'idea di poter pensare di stringere accordi con schieramenti che sono nei fatti esattamente l'incarnazione di cio' che noi vorremmo sconfiggere. Basta guardare a cio' di cui e' andato circondandosi Berlusconi, dal democristianume Casiniano e Buttiglioniano con qualche contorno Cossighiano, fino alla intolleranza xenofoba di Bossi, passando attraverso il perbenismo conservatore di Fini (peraltro per molti aspetti il meno peggio della compagnia), per non parlare degli atti che hanno caratterizzato l'intera sua azione politica sia negli ultimi anni, che negli ultimi mesi, giorni o addirittura ore (non sto ad enunciarli, li conoscete meglio di me).

A livello di ipotesi come possiamo pensare di poterci trovare nei consigli regionali schierati a fianco di siffatta compagnia; sarebbe pressoche' impossibile governare, saremmo ben presto costretti a far saltare in aria la maggioranza eletta, non vedo con quali possibili vantaggi politici. Se penso poi al Piemonte non vedo come possa essere proponibile chiedere agli lettori che si stanno preparando a votare Emma, vedendo in lei una concreta possibilta' di cambiamento per il governo regionale, di sostuirla con Enzo Ghigo, che dopo aver pressochè latitato per quasi 5 anni riuscendo a malapena ad amministrare senza saper governare, producendo tra i migliori risultati un buco miliardario nella sanità regionale, sembra essersi accorto solo negli ultimi mesi di sull'onda elettoralistica di essere presidente (come Emma ha ben ricordato in un comunicato di venerdì scorso), di sostenere un presidente che ha tra i suoi sostenitori i Martinat, i Ghiglia, i Costa, i Borghezio. Credo sia assolutamente improponibile e sop

rattutto perdente.

Forse questa volta possiamo davvero rischiare di vincere, l'importante è non decidere di perdere.

Non so se sono riuscito ad essere sufficientemente chiaro ed esaustivo nel tentativo di tradurre in parole scritte l'insieme di pensieri e sensazioni che mi stanno affollando la mente. Spero almeno di essere riuscito a fare riflettere voi e chi avra' avuto la pazienza di leggermi, sperando magari di trovare qualcuno che possa raccogliere i miei pensieri, naturalmente sia per condividerli che per argomentatamente controbatterli.

Pronto ad accettare ed a rispettare, anche se non a condividere, qualunque vostra decisione vi saluto.

Con stima ed affetto.

Un compagno radicale

Alessandro FRANCO

 
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