Strasburgo 16 Febbraio 2000
"Mentre avvieremo in serata l'analisi del progetto politico ieri sera recapitatoci per conto di Silvio Berlusconi da Giulio Tremonti, ci appare necessario ed urgente incontrarci anche direttamente, e formalmente, con il Presidente di AN, on. Gianfranco Fini e il Presidente del CCD, on. Pierferdinando Casini, per cercare di rimuovere equivoci, ostilità, e mutamenti di proposte e di opinioni che hanno rischiato di far fallire lo sforzo in atto fra il Presidente Berlusconi e il movimento radicale della Lista Bonino, confondendosi con la rivolta esplosa da parte di nuovi alleati del Polo, come Lega e CDU.
Noi non possiamo non esprimere tutta la nostra preoccupazione per l'estendersi fino alla "zona Cesarini" della partita che da diversi anni è stata giocata ed è ancora in corso di svolgimento per assicurare una alternativa liberale e antipartitocratica coerente, rigorosa, vigorosa, alla vecchia dialettica di regime che da quarant'anni almeno ha mandato in putrefazione Stato di diritto e regole democratiche nel nostro paese.
Fra dieci settimane si voterà, volenti o nolenti, per la rivoluzione federalista o per il suo contrario, rappresentato dalla minaccia di statuti degli Stati-Regione che travolgerebbero l'intera penisola con alluvioni e frane politiche letali per la vita dei suoi abitanti. Nella stessa data, il voto degli italiani potrà esigere il rilancio della rivoluzione liberale e liberista dei referendum radicali, che il golpe della Consulta ha solo ritardato di qualche semestre, al prezzo del suo proprio, irrinunciabile, radicamento nel territorio criminale italiano.
Occorre scegliere. O di qua, opposizione al regime e non di regime, con per obiettivo la rivoluzione liberale e federalista, o di là, eredi del duopolio DC-PCI e della Costituzione oltraggiata, negata".