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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Centro Radicale - 18 febbraio 2000
PE/UE/Macedonia/Accordo di Associazione e di stabilità/rapporto Swoboda: intervento di Olivier Dupuis

Strasburgo, 16 febbraio 2000

DIBATTITO SUL RAPPORTO SWOBODA SULL'ACCORDO DI ASSOCIAZIONE E DI STABILITA CON LA MACEDONIA - INTERVENTO DI OLIVIER DUPUIS

Dupuis (TDI). - Signor Presidente, Signor Commissario, cari colleghi, non intendo unirmi al coro unanime dei miei colleghi. Ritengo questo rapporto un piccolo capolavoro di ipocrisia. Al paragrafo 4 si fa menzione dell'esemplarità di questo accordo. Sappiamo che, dalla Lituania alla Turchia, ci sono tredici Stati candidati e che esiste un solo buco nero in Europa, i Balcani, e noi vorremmo, mentre si nega a questi paesi la possibilità di essere candidati, far loro credere che questo accordo è miracoloso. Viene indicato, al pragrafo 11, che delle misure simboliche possono prendere il posto di un accordo politico, della prospettiva politica che rappresenta il fatto di essere candidato. Ma non è solo un capolavoro di ipocrisia, è anche un'aberrazione, perché, cari colleghi, se i negoziati cominciassero domani, questo accordo verrebbe firmato tra un anno ed entrerebbe in vigore tra tre anni. E vi sfido a pensare che, tra i paesi balcanici, da qui a tre anni, non avrete, da parte della Croazia, della Macedonia, d

ella Bosnia, delle domande di adesione dovutamente stilate. Il Signor Racan ha annunciato, pochi giorni fa, la domanda formale di adesione della Croazia entro la fine del 2000. Sono sicuro che avremo altre domande di adesione e che dunque questo bel lavoro, questa bella architettura intellettuale crollerà, perché sarà superata dai avvenimenti, allo stesso modo in cui da vent'anni siamo stati sempre superati da tutto cio' che accadeva nella ex-Jugoslavia. Questo non sarebbe tanto grave se non vi fossero, in questa regione d'Europa, i problemi che conosciamo, se non ci fossero i problemi che sono affrontati, ma non sono ancora stati risolti, dal nuovo governo della Macedonia, i problemi di coabitazione tra la maggioranza macedone e la minoranza albanese, con i problemi connessi del Kosovo, se non ci fossero i problemi economici che sappiamo, i problemi di vicinato con una mafia particolarmente importante in Serbia, se non ci fosse il problema di un veto che andrebbe denunciato per quello che è, il veto della G

recia che, da circa dieci anni continua ad impedire che questo paese si chiami col suo nome e mi auguro che gli interpreti non abbiano utilizzato il termine FYROM quando parlavo di Macedonia. Questo è assolutamente assurdo. Penso che sia un'offesa in primo luogo nei confronti dei nostri colleghi greci, nei confronti dei cittadini greci. Bisogna risolvere questo problema urgentemente. Infine, per un caso molto felice ho avuto una lettera indirizzata dal Sig. Georgievski, il Primo ministro macedone, al Sig. Fischler, in data 8 marzo, nella quale, facendo riferimento all'articolo O, oggi articolo 49 del Trattato, chiede che la Macedonia possa aderire all'Unione europea. Perché il Consiglio non ce ne ha dato informazione? Perché la Commissione non ci ha informato di questa domanda formale da parte della Macedonia

 
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