AL di la' delle polemiche personali di cui non riesco a capire il tono e la forma, e anche a prescindere dal fatto che le ragioni per aver richiesto l'indizione dei referendum nel mese di maggio siano comprensibili e condivisibili in buona parte, rimango tuttavia stupita per la 'nonchalance' con cui Daniele Capezzone ieri sera polemizzava contro l'ipotesi della contemporaneità di elezioni e referendum: con gli stessi argomenti con cui, quando lo chiedevamo 2 anni fa, i nostri avversari giustificavano il loro rifiuto a farlo... Che fine ha fatto il sacrosanto modello americano in cui i referendum si svolgono tranquillamente in contemporaneità con gli appuntamenti elettorali d'ogni genere e specie?

Dico solo questo, anche se è giusto difendere cio' che pare piu' opportuno e vantaggioso, non si ' possono pero' ribaltare le proprie convinzioni (o quelle che apparivano tali?) per delle - legittime - convenienze.