"Tutti giubilati tranne uno: Giordano Bruno" di Daniele Iosimi
Conclusa alla ore 12,00, in Campo de' Fiori, la manifestazione promossa
dall'Ass. Libero Pensiero in occasione del quattrocentesimo anniversario
della morte sul rogo di Giordano Bruno. Significativa la presenza
dell'Assessore per le Politiche Culturali del Comune di Roma, Gianni
Borgna, così come polemico il suo intervento in difesa della tolleranza
culturale (oggi anche razziale) e del libero pensiero.
Polemico contro la Chiesa, Borgna ha sottolineato l'attualità del
pensiero bruniano e la necessità di una sua più ampia diffusione, sia
sul piano filosofico che su quello letterario, definendo lo "scrittore"
Bruno come un maestro di stile tutto da riscoprire, come fecero in un
recente passato letterati italiani e stranieri, da Gadda a Joyce.
Non meno polemici gli altri interventi succedutisi sotto la statua
dell'illustre domenicano, soprattutto per ciò che riguarda l'imminente
beatificazione di Pio IX (prevista per il prossimo 3 settembre).
Congiuntamente, associazioni mazziniane ed ebraiche, hanno fortemente evidenziato il fatto che la breve esperienza della Repubblica romana, deve rimanere patrimonio prezioso della città di Roma (in cui morirono oltre 3000 giovani - ricordata la figura di Luciano Manara), quale momento alto di tolleranza e libertà, in cui agli ebrei fu finalmente
riaperto il ghetto e in cui la Repubblica, l'8 febbraio 1949
(casualmente la stessa data in cui, nel 1600, Bruno fu condannato
dall'Inquisizione), fu dichiarato decaduto il potere temporale della
Chiesa.
Polemica, infine, anche sulla figura del cardinal Bellarmino, materiale
firmatario della condanna dell'eretico Bruno: anch'egli proclamato beato
e dottore della Chiesa, ma solo in epoca fascista.
Un'ultima annotazione: da una finestrella all'ultimo piano sullo spigolo
del Palazzo della Cancelleria, quello che guarda su Campo de' Fiori, un
gesuita prendeva appunti...