lunedì 21 febbraio 2000 pag.2La trattativa Polo-radicali/Intervista alla leader radicale: »Il Cavaliere sta tentando un'operazione aritmetica, a noi serve un accordo sui programmi. Subito
Bonino: »Difficile fidarsi di Berlusconi
»E' prigioniero dei cattolici, rinvia gli impegni al 2001. E sia chiaro: la desistenza non ci interessa
di VIRMAN CUSENZA
ROMA - Camicia scozzese per Emma, doppiopetto con cravatta a piccoli pois per Marco. Anche il look tradisce il barometro delle alleanze per i radicali. Pannella paziente e dialogante, Bonino diffidente e spazientita davanti agli ammiccamenti del Cavaliere. Alla fine avranno una voce sola, consapevoli che è questa l'unica strada per stanare Berlusconi. L'ultima parola, i due leader, la diranno davanti al popolo
radicale in una megaconvention ai primi di marzo. »La nostra base è preoccupata per come il Polo procede nella trattativa -attacca Emma- l'unica risposta ad accordi sul programma è il rinvio al 2001. No, così non va .
Signora Bonino, questa è la risposta all'invito nella Casa berlusconiana delle libertà?
»In quella casa ci vivo da quarant'anni. E per difenderla, la libertà, qualche lustro fa sono finita pure in galera a Varsavia .
D'accordo, ma oggi?
»Oggi assisto al tentativo di Berlusconi di tentare un blitz per costruire l'invincibile armata anti-sinistra. E' una strada sbagliata .
Voi che rotta suggerite?
»Noi proponiamo un accordo su concretissime cose da fare. Ci sono tre emergenze per il Paese.
La riforma istituzionale, visto che la vittoria del maggioritario non è servita a nulla.
La modernizzazione della macchina statale.
3) Le leggi sul lavoro. Ci viene risposto: prima vinciamo nel 2001, le riforme le faremo dopo. Ma che vuol dire? E' assurdo buttar via un anno e mezzo, avendo a disposizione scadenze da sfruttare per l'innovazione .
Allude a regionali e referendum?
»Naturale. Stiamo per votare per regioni simili a piccoli Stati, guidate da governatori. Il senso di questa novità s'è perso per strada. Qual 'è il progetto dei poli, visto che tanto parlano di federalismo? La Lega si riempie la bocca di "devolution", ma se c'è il rischio di moltiplicare per 15 regioni il bailamme romano, allora non è più
una strada conveniente .
E' un modo per criticare il nuovo patto tra Berlusconi e Bossi?
»Tanti auguri a tutti e due. Ma resto stupita da tutte quelle metafore sui figli e sul guardarsi negli occhio. Forse al Cavaliere interessa il marchio della Lega, specie adesso che può chiederle di rinunciare ai contenuti: alla secessione -per fortuna- all'acqua del Po, eccetera .
Ma dove sbaglierebbe il Cavaliere?
»Berlusconi sta tentando un'operazione aritmetica, non politica. E sta rispolverando un progetto non adeguato ai tempi. Riparla di partito cattolico, usa toni da '48 davanti al pericolo comunista. Ma resta zitto davanti alle richieste di impegnarsi adesso e subito. E' lui che rinuncia, devo arguire che non è d'accordo sulle cose da fare .
Esempi?
»L'ho incontrato per quattro volte, dal novembre scorso, per chiedergli come la pensa sui referendum. E ancora aspettiamo la risposta: di qui a maggio c'è tempo...Gli si chiede di schierarsi per il maggioritario e invece è diventato proporzionalista. Per la mia candidatura al Quirinale ci ha detto no, lo stesso per il reincarico a commissario europeo. Dopo le europee mi ha definito una protesi di Pannella. E potrei continuare. La verità è che se a destra e a sinistra fosse riuscita la tattica di azzeramento, oggi non
parleremmo dei radicali. Per fortuna, qualche sondaggio li ha svegliati .
E sono fioccate le offerte.
»Sì, ma senza un progetto politico. L'ultima proposta è il partito dei cattolici. Figuriamoci: il modo parla di new economy, globalizzazione e e noi rispolveriamo vecchie cose. Questo è un Paese che ha profondo rispetto della religiosità, ma che ha sempre espresso maggioranze laiche .
Scusi, ma lei si fida o no del Cavaliere?
»E' difficile. Potrei farlo sono davanti a fatti e iniziative, non a promesse. Il passato, poi, non depone bene. E non sto qui a rinvangare l'accordo disatteso del '96. L'impressione è che Berlusconi, per la ragnatela che lo avvolge, non sia più in grado di fare delle scelte e di soddisfare le sue stesse richieste di politico "nuovo" .
Dicono che il freno all'intesa con il Polo sia lei, non Pannella.
»Con Marco ci sono solo divergenze generazionali. Lui ritiene che la consapevolezza di come è mutato il Paese e della rivoluzione sociale in corso, induranno il Polo -che parla di terzo Stato e popolo delle partite Iva- a ravvedersi .
Ripeto: è lei il freno?
»Le faccio un esempio. Su questa proposta del partito cattolico, Marco replica facendo riflettere Berlusconi con un articolo denso di storia. Il mio riflesso invece è quello di dirgli: ma dove vai, Silvio? Stai in una coalizione che ha più divorziati che ammogliati. E se siete riusciti a rimetter su insieme nuove famiglie, dovete ringraziare quella "sfascia famiglie" della Bonino che si è battuta per la legge sul divorzio .
Ma un partito da sempre favorevole per la semplificazione all'americana, come può non schierarsi?
»Restiamo per il bipartitismo. Ma davanti a questi poli di cartapesta, nessuno ce lo può chiedere .
Allora meglio correre da soli?
»La sinistra radicale è sempre stata minoritaria in questo Paese. Ma non siamo il partito del tanto peggio tanto meglio. A luglio abbiamo detto chiaro e tendo che vogliamo "sporcarci le mani" e restiamo convinti che esclusi e non garantiti oggi stanno a destra come a sinistra. Tutte queste cose il Berlusconi imprenditore le
sa .
Non il politico?
»Il Berlusconi imprenditore è più moderno del suo sosia politico. Sa benissimo dove sta andando il Paese reale .
Alla fine magari vi accontenterete di una desistenza, come suggerisce Casini.
»E' un argomento mai affrontato nei nostri colloqui. Non ci interessa. E poi, se non ho capito male, dovremmo essere noi a desistere rinunciando a presentare nostri candidati? Bah, fino ai primi di marzo saremo in tempo a raccogliere le firme ed essere presenti in tutte le Regioni, sia chiaro .
Fini dice che le pere e l'erba sono buone solo da mangiare. Casini vi chiede di rinunciare alla droga libera: è questo lo scoglio su cui s'infrangerà l'intesa?
»Anche noi siamo contro la droga. Dopo vent'anni di proibizionismo constatiamo solo un'equazione più produzione più traffico più consumo. Quanto alla droga libera nessuno l'ha mai proposta, caro Casini .
Morale.
»Questi problemi non li abbiamo messi noi sul tavolo. Ma è chiaro che se questo diventa il tema dell'alleanza...Comunque, non credo che alla fine saranno decisivo Casini e Buttiglione, come la storia insegna .
Azzardi una previsione.
»Come diceva Morel, non sono nè pessimista nè ottimista. Ma solo determinata. So che il dialogo con il Polo lo devo tentare, se avessi davanti il Berlusconi del '94 tutto sarebbe molto più facile... .
E con D'Alema?
»Vede i due poli hanno scelto delle scorciatoie. Berlusconi quella dell'anticomunismo e del partito cattolico.
Il centrosinistra la demonizzazione del Cavaliere. Se la sinistra fosse quella dell'Amato che dice riforme anche senza il sindacato o del D'Alema che dice è finita l'era del posto fisso, sarei pronta. Ma anche lui è prigioniero del suo caravanserraglio .