ritengo positiva e determinante la decisione assunta ieri a Roma - e credo che l'assemblea possa *diventare* un momento di conoscenza e di deliberazione, non che lo sia intrinsecamente - sicuramente mi riconosco e riconosco nel comunicato i quesiti, i dubbi, le analisi emerse nella discussione quotidiana con i miei amici e con le persone ai tavoli e se questi non emergono e non diventano elementi di valutazione e di discussione, seppelliscono anche la sensatezza di un accordo, perche' non convinti non riusciremmo a convincere mezzo cittadino anche e soprattutto durante la campagna elettorale.
Per quanto riguarda il tempo che intercorre da qui all'Assemblea - e/o all'accordo-non accordo - credo che si debba rilanciare con forza la raccolta firme, preparando uno scritto/volantino che informi pienamente e correttamente sul fatto che noi stiamo cercando un accordo su punti chiari etc. e che nel caso venga stipulato quelle førme non sono pi· valide, perch quello a cui stanno firmando in questi giorni la presentazione AUTONOMA, etc...
Se noi fossimo in grado di spiegare ai cittadini come stanno le cose in modo un po' piu' efficace sono sicura che - pi· sereni e meno confusi- verrebbero a firmare. Il difficile e' trovare una 'formula' abbastanza sintetica per comunicare questi passaggi.