Dichiarazione del senatore Pietro Milio (Lista Pannella):
Roma 23 febbraio 2000 - Non sono stato tra coloro che hanno applaudito all'approvazione della norma costituzionale sul giusto processo e non appartengo neppure al gruppo di coloro che hanno sostenuto la legge ordinaria di attuazione.
Sotto il primo profilo ho difficoltà a recepire dal punto di vista del metodo l'idea di definire giusto un processo anche se comprendo il fatto che siamo ad un livello di inciviltà giuridica tale per cui le forze politiche hanno ritenuto, di dover dire in Costituzione che il processo deve essere giusto.
Ma subito la smentita, perché, la classe politica ha ben pensato di stabilire immediatamente alcune deroghe ai nuovi principi costituzionali con la legge ordinaria di attuazione.
Da qui la mia contrarietà alla legge approvata oggi.
Una legge che è la negazione dei principi costituzionali e che è conseguenza diretta del malgoverno nell'uso delle dichiarazioni dei pentiti.
Una legge che evidenzia come l'approccio culturale delle forze politiche in tema di giustizia non sia per nulla mutato, senza eccezione alcuna, dalla maggioranza, all'opposizione.
Di fronte a questo tipo di comportamento credo che solo attraverso lo strumento referendario i cittadini possano vedere circolare aria nuova nelle aule dei tribunali e nelle stanze della politica.