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Partito Radicale Stefano - 26 febbraio 2000
Della Valle testimonial: la Cigl insorge

Questa la fatale imputazione a carico dell'imprenditore: "LÆimprenditore marchigiano non solo fa parte del comitato promotore dei referendum sociali proposti dai radicali, che sostengono la libertà del licenziamento senza giusta causa e lÆabolizione dei diritti elementari dei lavoratori, ma nel Æ97 ha subìto una condanna dal Tribunale di Ascoli per comportamento antisindacale. E non si è detto pentito. "

dal Messaggero di oggi:

Della Valle testimonial: la Cigl insorge

Barchiesi: »UnÆoffesa per i lavoratori . Silenzi: »Strumentalizzazioni elettorali

La Regione öcongelaö la scelta dellÆimprenditore come immagine delle Marche. LÆannuncio era previsto ieri sera a MIlano

di CLAUDIA GRANDI

Scoppia come una bomba allÆauditorium dellÆente fiera dove era in corso il convegno della Cgil Marche, la notizia che lÆindustriale Diego Della Valle è stato scelto dalla regione come nuovo testimonial per la campagna di promozione del turismo marchigiano. Dopo il calciatore jesino Roberto Mancini che col suo tiro micidiale faceva roteare il pallone tra le bellezze della regione in un noto spot pubblicitario, lÆassessore regionale al turismo Giulio Silenzi, ha infatti fatto cadere la sua scelta su uno dei marchigiani più noti in Italia e allÆestero. Durante una conferenza stampa alla Borsa italiana del turismo di Milano, prevista per ieri sera alle 20,00, il presidente della regione Vito DÆAmbrosio, avrebbe dovuto ufficialmente presentare il nuovo spot di promozione turistica. Ma dopo le polemiche sorte ieri mattina allÆauditorium della fiera, polemiche che assumono i contorni di un vero e proprio incidente diplomatico tra sindacati e governo regionale, cÆè stato un rapido dietrofront del presidente che ha d

ichiarato di dover riflettere sulla questione. In serata il "congelamento" dellÆannuncio è arrivato in forma di comunicato anche dallÆassessore Silenzi: »Le prese di posizione e le incomprensioni - ha scritto - ma anche le strumentalizzazioni politiche ed elettorali, seguite alla pubblicazione della notizia, consigliano la Regione ad ulteriori riflessioni . Nessun passo indietro, insomma, per ora solo una fermata d'arresto.

Ma cosa è successo? Durante la sua relazione di apertura del meeting, il segretario regionale della Cgil Oscar Barchiesi, ha sollevato il forte ôconflitto dÆinteressi" esistente tra la scelta di Della Valle come testimonial della regione Marche, e lÆattuale immagine della regione, presentata come territorio della coesione sociale, come risulta anche dal titolo del meeting. »Diego Della Valle û ricorda Maurizio Di Cosmo, segretario provinciale Filtea/Cgil di Ascoli Piceno û è un imprenditore che lede i diritti dei lavoratori in una regione, come sono le Marche, da sempre caratterizzata dalla laboriosità dei suoi cittadini. LÆimprenditore marchigiano, infatti, non solo fa parte del comitato promotore dei referendum sociali proposti dai radicali, che sostengono la libertà del licenziamento senza giusta causa e lÆabolizione dei diritti elementari dei lavoratori, ma nel Æ97 ha subìto una condanna dal Tribunale di Ascoli per comportamento antisindacale. E non si è detto pentito. Un personaggio che ha un introito d

i 50 miliardi di utili allÆanno û prosegue Di Cosmo - e che poi sostiene che può esistere sviluppo senza il contributo dei sindacati, non può legare la propria immagine a quella delle Marche. Il sindacato chiede pertanto alla Giunta regionale, che con questa iniziativa ha commesso una grossa leggerezza, di retrocedere dalla propria posizione . La Cgil, la Cisl e la Uil, come ammette Oscar Barchiesi, giovedì sera hanno inviato una lettera, per ora senza risposta, al presidente Vito DÆAmbrosio per esprimere il proprio disappunto a riguardo. »Se la giunta regionale non dovesse ripensarci, questo rappresenterebbe un atto di ostilità verso i lavoratori marchigiani , ha affermato duro Barchiesi che, durante la propria relazione dÆapertura del convegno ha fatto esplodere la bomba sostenendo che se Diego Della Valle dovesse realmente realizzare lo spot pubblicitario »le Marche si identificherebbero così con una regione che vuole la libertà di licenziamento e lÆabolizione dei diritti fondamentali dei lavoratori .

DÆAmbrosio, che durante il proprio intervento al convegno non ha fatto cenni alla vicenda, ha poi dichiarato: »Non si tratta di una questione al centro del mondo. Barchiesi ha certo drammatizzato, ma noi stiamo comunque riflettendo in merito. Del resto il contratto con Della Valle per la realizzazione dello spot non è stato ancora sottoscritto e stasera (ieri sera per chi legge, ndr) al Bit di Milano ci limiteremo ad una presentazione generale del turismo marchigiano, senza cenni allo spot pubblicitario .

Non entra nel merito della questione, invece, Giorgio Catucci, segretario regionale della confindustria, che si dice ignaro della vicenda. »Apprendo solo ora dello spot e quindi non posso esprimere giudizi. Quello che posso dire è che è senzÆaltro un personaggio dalla forte visibilità e sicuramente rappresentativo della regione . Anche il segretario generale della Cgil Sergio Cofferati ha espresso un suo giudizio, senza però entrare nello specifico. »In linea generale, se le istituzioni vogliono affidare la propria immagine ad un personaggio locale, dovrebbero sempre far cadere la loro scelta su soggetti che non possiedono una rappresentanza sociale o unÆattività economica, altrimenti si darebbe origine a contrasti oggettivi, a una sorta di conflitto dÆinteresse .

 
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