Roma 8 marzo 2000
Dichiarazione di Rita Bernardini, Lista Bonino, candidata presidente Regione Lazio
"Una ricorrenza inutile e propagandistica può trasformarsi in una opportunità se il confronto si
sposta su temi concreti come quello che con Emma Bonino e Marco Pannella solleviamo da mesi:
l'introduzione anche nel nostro paese della "pillola del giorno dopo" contro la quale le frange
ideologizzate dei "cattolici" in politica si sono scagliate da tempo frenando ogni possibile decisione
da parte del governo e del Parlamento. Assunta entro 72 ore da un rapporto non protetto, infatti, evita che l'uovo fecondato si impianti nell'utero. Se la possibilità di rimanere incinta dopo un rapporto a rischio del 15 per cento con l'assunzione di questo farmaco, detto "contraccettivo di emergenza", l'efficacia garantita nel 99 per cento dei casi.
L'Onu distribuì in Kosovo, insieme al kit di aiuti umanitari, anche la pillola del giorno dopo per le
donne violentate determinando la reazione integralista della Chiesa e il sostegno, ad esempio, di Barbara Pollastrini - coordinatrice delle donne Ds - (14 aprile 1999). Ma al di l degli episodi di violenza, i primi e più drammatici che vengono in mente, la pillola, ormai ampiamente sperimentata, arginerebbe ulteriormente il fenomeno degli aborti. Solo una società chiusa e vessata dall'integralismo può rifiutare il confronto su questo. Chiediamo in particolare alla maggioranza - non ritenendo su questo credibile la opposizione - (a partire dai Ds) perché un ritardo tanto grave e colpevole che fa il paio con le vuote proclamazioni in tema di droga e di tossicodipendenze. Evidentemente la Bindi su tali temi conta più di D'Alema".