Torino, 8 marzo 2000Dichiarazione di Emma Bonino:
' La ricorrenza dell'8 marzo è ovviamente diventata e il pretesto di polemiche e 'tirate' contro i diritti e le libertà civili ed economiche delle cittadine italiane: libertà di lavoro e libertà civili sono beni di cui si vuole mantenere o nuovamente imporre la proibizione: naturalmente, per il bene e 'l'interesse' delle donne. Questa destra e questa sinistra concorrono, su fronti opposti, a creare le condizioni per cui quel refolo di modernità che è soffiato e sta soffiando nella storia italiana venga nuovamente spazzato via. Tempi duri, dunque, per le donne.
Da anni sosteniamo che le libertà economiche sono l'altro volto delle libertà civili, e ne rappresentano il corollario sempre più necessario. Le donne italiane vorrebbero, a grande maggioranza, decidere da sé delle proprie scelte: invece la sinistra politica-sindacale continua a volerle proteggere da un mercato del lavoro liberalizzato, per condannarle ad una disoccupazione di dimensioni letteralmente intollerabili, mentre una destra sempre più 'nera' e clericale, che si sta portando appresso anche gli ultimi avanzi liberali del Polo delle libertà, vorrebbe proteggerle dal 'peccato' dell'aborto, per condannarle alla vergogna e al pericolo dell'aborto clandestino.
Cosa possiamo dire a costoro?
Alla 'sinistra delle garanzie': che distribuiscano insieme alle mimose qualche statistica: mentre in Piemonte la disoccupazione femminile giovanile riguarda più di una donna su quattro- e in molte aree d'Italia va ancora peggio- in Inghilterra a poco più del 10% e in Olanda a meno del 9% (fonte Ocse). Non a caso ho citato paesi in cui i governi, di destra o di sinistra che fossero, negli ultimi anni hanno scelto di intraprendere o di consolidare la strategia della piena liberalizzazione del mercato del lavoro. E sarebbero dunque i referendum radicali a pregiudicare la coesione sociale, o non è piuttosto questo falso welfare a spezzare l'Italia in due, dal punto di vista sociale, generazionale e 'sessuale', fra i titolari dei privilegi e gli esclusi (e soprattutto le escluse) dalle garanzie?
Alla 'destra delle libertà': che sulla battaglia per l'aborto criminale contro l'aborto legale loro hanno già perso, e nuovamente perderebbero, anche presso i propri stessi elettori, se davvero non volessero risparmiare al nostro paese il ridicolo di una battaglia clericale e pre-conciliare contro la laicità dello stato e la libertà dei cittadini (credenti e non credenti).