Domenica, Giovanni Paolo II pronuncia in San Pietro a Roma l'annunciata ammissione solenne delle colpe della Chiesa. Il Papa chiede perdono ad eretici, dissidenti, islamici, ebrei, donne, etnie diverse, poveri, emarginati. Tutte le categorie sociali che sono state ingiustamente perseguitate e combattute dalla Chiesa in duemila anni di storia saranno destinatari di un mea culpa collettivo. Tutti, tranne, naturalmente,.le persone omosessuali, che continuano ad essere oggetto di discriminazione ed oppressione sociale.
Forse in Vaticano si è pensato che una richiesta di perdono per i roghi, le persecuzioni, il dolore inflitto alle persone omosessuali avrebbe comportato un indebolimento della attuale politica di totale ed ostinata chiusura sui diritti di gay e lesbiche.
Così si è rimosso il fatto che, su ispirazione dell'episodio biblico di Sodoma e Gomorra, partì il grande massacro dei "sodomiti", dapprima con imperatori romani cristiani come Valentiniano II, e Giustiniano, poi, nel XIII secolo, su pressione dei predicatori francescani, da parte degli Stati europei. Dal XII secolo alla rivoluzione francese decine di migliaia di persone finirono sul rogo, spesso consegnati dai tribunali ecclesiastici alle autorità civili, per aver avuto rapporti consensuali con altri uomini.
Di fronte a tutto questo, una scelta di silenzio non può essere considerata neutra: ribadisce un atteggiamento di esclusione e di condanna contro cui leviamo la nostra protesta.
Andrea Maori
Membro del Coordinamento
di Radicali Umbri
Perugia, 11 marzo 2000