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Partito Radicale Mauro - 21 marzo 2000
REGIONALI GUERRA SUL SIMBOLO

Il MESSAGGERO MARCHE - 21 MARZO 2000 - PAG. 1

Regionali, tra i Popolari e l'Asinello è guerra sul simbolo

L'Asinello non può pascolare all'ombra dell'Ulivo. Gettato alle ortiche e fatto proprio dai Democratici, il simbolo tanto caro a Prodi diventa il casus belli che potrebbe mandare in frantumi gli equilibri del centrosinistra in vista delle regionali. La grana, che ha radici tutte marchigiane, è scoppiata ieri mattina a Roma quando il segretario del Ppi Castagnetti ha alzato il tiro sugli uomini di Marina Magistrelli: »Hanno inserito la parola Ulivo nel contrassegno elettorale dei Democratici. Il riferimento all'Ulivo non può appartenere ad una sola forza politica, perchè è patrimonio di tutte le componenti che formavano quella coalizione . Contemporaneamente i popolari marchigiani presentavano ricorso nei quattro uffici elettorali della regione contro lo "scippo" del simbolo. Con effetti a dir poco roboanti. Terremoto nei quartieri generali dell'alleanza a Roma e in periferia, minacce di far saltare il vertice del centrosinistra alla presenza di Minniti (alla fine si è svolto lo stesso). Boatos incontrollati

ed incontrollabili come la notizia, non confermata ufficialmente dalla Corte d'appello di Ancona, che ieri sera la commissione elettorale regionale avrebbe dato ragione all'Asinello. »Mi risulta che la commissione abbia già respinto i ricorsi del Ppi, in ogni caso è un'aggressione strumentale ha detto Marina Magistrelli, leader dei Democratici di casa nostra. »Non ne so nulla - ha replicato il segretario regionale del Ppi Franco Paoletti -. Ritengo comunque che si tratti di una piccola scorrettezza, sicuramente non in grado di determinare una frattura all'interno della coalizione. I conti li faremo a urne chiuse, e la differenza non sarà certo determinata dal logo . Parole che volano, ma come stanno le cose? Squillano a vuoto i telefoni in Corte d'appello, alle 20.45 l'agenzia Ansa batte un dispaccio che per ora fa testo...

..»L'ufficio elettorale regionale si riunirà nuovamente domani (oggi per chi legge Ndr.) per esaminare i ricorsi, depositati in tarda serata, presentati dal Ppi contro il simbolo dell'Asinello . I soliti ben informati però parlavano di una decisione già presa. »In base a considerazioni di natura giuridica - incalzava l'agenzia - il ricorso dovrebbe essere respinto per mancanza di titolo in quanto presentato dopo il deposito delle liste, che sono state tutte accolte. In sostanza, potrebbe ricorrere solo chi è escluso . Fine delle trasmissioni, il solito pasticcio all'italiana. Con conseguente scia di dichiarazioni e prese di posizione, a tutti i livelli. Per quanto riguarda la competizione marchigiana, i primi a scendere in campo sono stati i leader della Lista Bonino. Ecco quello che scrivono in un comunicato il candidato presidente della Regione Marcello Crivellini ed il suo "numero due" Mauro Paolinelli: »Quando mancano valori ideali lo scontro avviene sugli averi. Ormai questo sistema dei partiti, dopo

aver impoverito il paese e il diritto, litiga per spartirsi gli ultimi averi e le ultime eredità di famiglia. La mancanza di legalità e di diritto diviene sempre più palese. Dopo le evidenti violazioni nella raccolta delle firme siamo ora alle contese legali sui simboli... Litigare sui simboli è un'illusione se dietro ad essi non c'è alcun disegno politico. E' come pensare di arricchirsi rubando una cassaforte vuota . Parole grosse, forse si tratta soltanto di una tempesta in un bicchier d'acqua. In nottata dalla Capitale arrivavano soltanto segnali distensivi. Vertice di maggioranza confermato, Minniti che arriva a piazza Santissimi Apostoli in veste di paciere. Se sono rose fioriranno, a dispetto delle spine. Appuntamento ad oggi, per la puntata decisiva.

 
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