Ho assistito ieri sera a una roba surreale, Porta a Porta. Gelmini (predicatore di "Quinto Potere"), Buttiglione (che ha ammesso di essere un "filosofo" di dimensione internazionale), l'ineffabile Casini (petulante a gettone), la spudorata Francescato (non si sa se più proibizionista o più logorroica), Bertinotti (?) e Mogol che ha benedetto l'evento apprezzando che "per una volta" si fosse discusso seriamente perché si era tutti d'accordo su tutto. Unico pathos, dopo aver discusso amabilmente di robetta come lavoro-droga-valori-senso della vita, un vago dissenso sul cioccolato. Subito rientrato dopo che san Giuseppe Vespa ha alzato il sopracciglio. Poi, biscotti, ammiccamenti, pecore e pastorelle, allucinanti filmati di beatificazione: abbiamo appreso che Casini è un ottimo padre e che ha avuto due figlie per partenogenesi perché l'ex moglie non è mai esistita; abbiamo conosciuto Teo, il cane di Butty, e anche il pasticcere di Berty; abbiamo compreso che Grazia è una dea della Natura in carne e ossa.
Si è consumata una farsa di una volgarità qualunquista e ignorante di proporzioni epiche.
Ammetto di aver sempre sottovalutato i motivi dell'accanimento dei radicali contro Vespa. Me ne pento. Supplico Marco e Emma di non andarci più e di dare fuoco a questo paese (tranquillo Paolino, con le armi della non violenza!), e prego Capezzone di fare qualcosa: Vespa è un pericolo pubblico.