Roma, 22 Marzo 2000
"Il minuetto messo in scena da Palazzo Chigi per spegnere le polemiche a sinistra sulla lettera firmata insieme da Massimo D'Alema e Tony Blair dimostra una realtà molto semplice: ormai la maggioranza di centrosinistra, non solo impedisce al Governo di avviare le riforme necessarie a modernizzare l'Italia, ma vieta addirittura al Presidente del Consiglio di parlarne, di sostenere pubblicamente l'urgenza di riformare il welfare e liberalizzare il mercato del lavoro.
A questo punto a Palazzo Chigi si comincia a pensare che l'unico modo per far digerire alle forze conservatrici italiane di sinistra e di destra le riforme socio-economiche più urgenti è la stessa seguita ai tempi dell'Eurotassa: travestire le riforme da "parametri" europei", da condizioni necessarie al nostro paese per non scendere dal treno su cui viaggiano le economie europee più dinamiche come quella inglese, olandese, spagnola.
L'occasione per mettere in atto questa strategia, che consiste nello scaricare ogni decisione impopolare del Governo sull' "Europa matrigna", è offerta a D'Alema e non solo, dal vertice europeo - consacrato alle sfide che vengono dalla new economy - che si apre domani a Lisbona".