Fin quando lavoravo all'estero (l'ho fatto per 16 anni in 5
paesi diversi) le cose funzionavano cosi': lo Stato elargiva il biglietto ferroviario in 2.a classe, o concedeva uno sconto del 70pct su quello di 1.a, ma SOLO DAL CONFINE DI STATO
FINO ALLA SEDE DEL SEGGIO presso il quale l'elettore e'
iscritto.
Come dire: "alla faccia della giustizia". E mi spiego:
e' appena ovvio che - finche' ero in Africa - col cavolo che
venivo a votare...a mie spese.
Discorso diverso quando ero in Francia, in Germania, in
Spagna o Lussemburgo. In quest'ultimo paese ebbi persino
la ventura di votare in loco, in occasione delle prime elezioni
europee.
Prerequisito comunque per ricevere il documento che da'
diritto al munifico sconto e' l'iscrizione all'AIRE (Anagrafe
degli Italiani Residenti all'Estero) e successiva registrazione
presso il Consolato Italiano del paese di residenza.