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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 23 marzo 2000
ILLEGALITA'/REGIONALI: COSA ACCADE IN BASILICATA? Schedato e interrogato il candidato alla Presidenza della Basilicata Maurizio Bolognetti
Roma, 23 marzo 2000

Dichiarazione di Rita Bernardini, candidata alla Presidenza della regione Lazio per la Lista Bonino:

Sì, nell'Italia dell'illegalità accade anche questo: il candidato della Lista Bonino alla Presidenza della giunta regionale della Basilicata è stato ieri sottoposto ad interrogatorio, con conseguente schedatura, dal maresciallo della stazione dei Carabinieri di Latronico (PZ). Condotto dal maresciallo Santo Pietro alla presenza di un appuntato, l'interrogatorio ha avuto come oggetto le seguenti domande: "che lavoro svolge?", "perché da Napoli si è trasferito in Basilicata?", "pensa che sarà eletto?", "quali lavori aveva svolto in precedenza e dove?". Le risposte sono state annotate su un blocco per appunti e del verbale di interrogatorio non è stata fornita copia al Bolognetti. Da rilevare che nel corso dell'investigazione il maresciallo affermava "chiederemo informazioni anche a Napoli". A domanda del Bolognetti "ma perché mi interrogate?", il maresciallo in un primo momento rispondeva "la Prefettura mi ha chiesto di fare una scheda del candidato"; nel pomeriggio, invece, ritrattava questa versione con "m

i è stato richiesto da organismi superiori".

Ancora tutto da chiarire - rileva la Bernardini - è il ruolo di un sedicente Generale De Toma che un paio di mesi fa, quando la lista Bonino preparava le candidature per le liste regionali, si fece vivo più volte telefonicamente alla sede di Roma cercando di imporre la candidatura di tal Giuseppe Mancusi di Avigliano definendolo "un radicale da sempre" (pur non figurando negli elenchi di iscritti, sostenitori o simpatizzanti del Partito Radicale o delle associazioni dell'area radicale). Di fronte alla decisione della Lista Bonino di non candidare il Mancusi, il sedicente "Generale De Toma" mi faceva una telefonata minacciosa affermando fra l'altro che i radicali non l'avrebbero passata liscia. Gli risposi - conclude Rita Bernardini - che i radicali non avevano nulla da temere e che non si lasciavano intimorire da alcuno, tanto meno dal "generale De Toma".

Sulla singolare e preoccupante vicenda, il Senatore Piero Milio ha presentato un'interrogazione urgente al Governo (Presidente del Consiglio, Ministro dell'interno e Ministro della difesa) per chiedere immediati chiarimenti e interventi.

 
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