INTERVISTA - IL MESSAGGERO MARCHE - Domenica 2 aprile 2000
Il candidato della lista Bonino alla presidenza espone il suo programma
e lancia la sfida a destra e a sinistra
Crivellini: »Regole nuove per la Regione
»Sburocratizzazione e nuovo statuto le tappe per portare le Marche alla
modernità
di FABIO PIANGERELLI
ANCONA - »Parlano di tutto, ma parlano di niente. In compenso alla sera, in tv, si dividono
tutti gli spazi. D'Alema e Berlusconi. Berlusconi e D'Alema. Agli altri, come noi, restano le
briciole. Eppure ci sarebbe da dire. Ci sarebbe da proporre. Siamo gli unici a farlo, non
sento altri . Le elezioni hanno affinato la vis polemica di Marcello Crivellini, che già ai
tempi della guida dell'Inrca non scherzava. Il candidato alla presidenza della Lista Bonino
ne ha per tutti. »Come faccio a trattenermi? Non vede che spettacolo? .
A che cosa si riferisce?
»Alla pantomima del litigio. A D'Ambrosio e Bertucci che litigano. Fanno finta. Anche
perchè tra loro non c'è contrapposizione, non c'è sulla grande questione delle Regionali
2000 .
Quale?
»Le Regioni dovranno approvare i nuovi statuti. Darsi nuove regole. Ha sentito per caso
D'Ambrosio e Bertucci parlare del loro modello, di quel che hanno da proporre? Niente.
Zero. Le dirò, mi sembra che se ne guardino bene. Gli unici a parlare del nuovo modello di
Regione siamo noi. Siamo gli unici ad occuparci della madre di tutte le riforme, del vero
tema in gioco del 16 aprile .
Il sistema all'americana.
»All'americana, all'inglese. Se sarò eletto, se la lista Bonino potrà governare queste
Marche, vareremmo una riforma che ci porterà ad uno stato-governatorato sullo stile
statunitense. Con i consiglieri eletti in collegio uninominale .
Forse il tema delle riforme è mal digerito dall'elettorato. E in una campagna
d'impatto, i candidati preferiscono puntare su altro.
»Sbagliando clamorosamente e facendo torno all'intelligenza degli elettori. Perché occorre
spiegare che quella della regole è la madre di tutte le riforme, è il volano da cui partirà lo
sviluppo della Regione. Finchè i consiglieri saranno eletti così, col sistema proporzionale,
impegneranno tutte le loro energie nella mediazione interna. Le Marche hanno tante
emergenze da risolvere e hanno bisogno di essere governate sul serio .
Crivellini, sembra implicito, da questa dichiarazione, il suo giudizio negativo sulla
Giunta uscente.
»Veniamo da anni di profonda sonnolenza. L'economia è andata avanti, è al passo dei
grandi processi industriali. Ma lo ha fatto senza il contributo della Giunta uscente. Tutti i
problemi che D'Ambrosio ereditò nel '95 sono ancora sul tappeto. Prenda le infrastrutture
viarie. Devono essere considerate una priorità. Un tema su cui si deve impegnare ogni
risorsa. Così come sull'ammodernamento della macchina burocratica che va riprogettata
sul modello delle esigenze dei cittadini. Quindi... .
Dica.
»Il terremoto. Hanno 9 mila miliardi da spendere. Ne hanno spesi solo 300. Le pare
possibile? La Regione deve gestire il minimo, delegare molto, deve sburocratizzarsi.
Quello che possono fare i privati lo devono fare i privati. Un concetto molto lontano da
D'Ambrosio .
E di Bertucci, che dice?
»Dico che mi ricorda tanto D'Ambrosio .
E degli altri concorrenti?
»La Sbarbati afferma a volte anche cose condivisibili. Ma nella sostanza, si trova a correre
da sola perchè ha litigato, non perchè chiede un reale cambiamento rispetto alla politica
attuale del centosinistra. Buoncompagni mi sembra molto settoriale, troppo settoriale .
Crivellini, quale risultato le permetterà di essere soddisfatto, oltre alla vittoria,
naturalmente?
»Canterei vittoria anche se riuscissi ad ottenere un risultato tale da costringere chi
governerà al mio posto a svegliarsi, a tenere in considerazione la nostra proposta,
l'esigenza della modernizzazione degli enti locali. So che la gente è stanca di questa
politica. In parte, lo sono anch'io. Ma mai come in questa fase bisogna andare a votare.
Tra Regionali e referendum, entriamo in una fase determinante per il futuro del nostro
Paese. Mi auguro che la gente voti e che scelga la Lista Bonino. Siamo gli unici, in questo
panorama desolante, a lottare per la modernizzazione .