Vespa e i massimi vertici della Rai denunciati presso la Procura della Repubblica di Roma e presso l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioniRoma, 3 aprile 2000 - Questa mattina, Emma Bonino e Marco Pannella hanno presentato due distinte denunce nei confronti del curatore e conduttore della trasmissione "Porta a porta" Bruno Vespa, oltre che del Presidente, del Direttore generale e degli altri membri del Consiglio di amministrazione della Rai. L'iniziativa, che fa seguito alla diffida inviata sabato scorso, si è resa necessaria dopo che Vespa e la Rai hanno fino a questo punto manifestato l'intenzione di escludere Emma Bonino, Marco Pannella e qualunque altro rappresentante della Lista Bonino (che pure è stata riconosciuta come "coalizione", al pari di Polo e Ulivo, tanto dalla Commissione parlamentare di vigilanza quanto dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) dal ciclo di "faccia a faccia" tra leader iniziato il 30 marzo scorso con il confronto, a "Porta a porta", tra Silvio Berlusconi e Pierluigi Castagnetti.
Occorre tenere presente, infatti, che anche la attuale -e peraltro discutibile- classificazione di "Porta a porta" come trasmissione di "informazione" (e non di "comunicazione") non consente in alcun modo di considerare questo spazio svincolato da qualunque regola. Al contrario, il regolamento della Commissione di vigilanza sulla par condicio, proprio a proposito dei "programmi di informazione", spiega chiaramente (art.5) come essi debbano "conformarsi con particolare rigore ai criteri di tutela del pluralismo, dell'imparzialità, dell'indipendenza, dell'obiettività e della apertura alle diverse forze politiche", e che i relativi responsabili debbano in ogni modo "evitare che si determinino situazioni di vantaggio per determinate forze politiche o determinati competitori elettorali". E' quindi del tutto ingiustificata, illegale e discriminatoria la scelta finora compiuta di escludere i leader radicali o altri esponenti della Lista Bonino da questo ciclo di confronti.
Né, su un piano diverso, può in alcun modo rappresentare un problema il fatto che Bonino e Pannella siano candidati alla Presidenza di una Regione. Da questo punto di vista, tanto nella legge sulla "par condicio" quanto nei regolamenti della Vigilanza e dell'Authority (si veda, in particolare, ancora l'art.5 del regolamento della Vigilanza), non è affatto previsto, per i candidati, alcun divieto di partecipazione alle trasmissioni di "informazione": il regolamento si limita a prescrivere che "nei notiziari propriamente detti, non si determini in modo ingiustificato un uso eccessivo di riprese con presenza diretta di candidati...". E peraltro, anche a rigor di logica, se passasse l'assurdo principio per cui, anche nelle trasmissioni riferite ad un ambito nazionale, i leader -in quanto candidati alla Presidenza della Regione piuttosto che, in caso di elezioni politiche, in un collegio della Camera- non possono apparire se non in presenza dei loro avversari "locali", salterebbe la possibilità stessa di un quals
iasi confronto nazionale tra leader: per esser chiari, si arriverebbe alla situazione grottesca per cui l'ipotetico candidato alla Presidenza del Consiglio D'Alema, anche per confrontarsi con gli altri candidati premier Berlusconi e Bonino, dovrebbe sempre essere "accompagnato" dal suo avversario polista del collegio di Gallipoli, così come gli altri due leader nazionali non potrebbero fare a meno della presenza dei loro competitori nei collegi di Milano e di Bra
Per queste ragioni, sono scattate le due denunce. La prima, depositata presso la Procura della Repubblica di Roma, è una denuncia penale per attentato ai diritti politici dei cittadini e abuso d'ufficio, accompagnata dalla richiesta di misure cautelari interdittive nei confronti di Vespa e di tutti gli altri soggetti denunciati, che devono essere immediatamente sospesi dai loro incarichi pubblici per evitare che possano commettere altre violazioni dello stesso genere. La seconda è una denuncia depositata presso l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, relativa alle violazioni compiute nei primi due "faccia a faccia" trasmessi da Vespa: in quello tra Berlusconi e Castagnetti, ad esempio, il conduttore -in palese violazione di quanto disposto dalla legge sulla par condicio, oltre che dai regolamenti di Vigilanza e Authority- ha alimentato una lunga discussione sul referendum elettorale del 21 maggio, pur essendo consapevole dell'assenza di qualunque rappresentante dei favorevoli al quesito referendario.