Roma, 4 aprile 2000
A seguito dell'interrogazione presentata nel febbraio scorso dal parlamentare europeo della Lista Bonino Benedetto Della Vedova, nella quale si chiedeva alla Commissione se non ravvisasse nelle modalità di cessione degli impianti ENEL scelte dal Governo italiano, la volontà del governo stesso di voler influenzare fortemente l'assetto del mercato dell'elettricità e di preservare la posizione dominante dell'ENEL, giunge oggi la risposta del Commissario Monti:
"(...) Analizzando il decreto ministeriale in esame alla luce delle norme comunitarie in materia di concorrenza, la Commissione rileva innanzitutto che indipendentemente dalla procedura prescelta, la cessione consentirà a nuovi operatori di acquisire capacità produttive fino ad oggi prerogativa esclusa dell'ENEL. Poiché dunque obiettivo finale del decreto è consentire la presenza di nuovi concorrenti sul mercato della produzione dell'energia elettrica, tale misura è di per se favorevole alla concorrenza. L'onorevole Della Vedova ha messo in evidenza il rischio che le modalità di vendita prescelte dal Governo consentano lo sfruttamento abusivo della posizione dominante di cui gode l'ENEL. A tale riguardo, tuttavia, la Commissione ritiene che, per il momento, non esistano elementi a sostegno di tale ipotesi".
"La risposta del Commissario Monti, - commenta Della Vedova - certamente tempestiva e diffusa, resta elusiva sul punto centrale rappresentato dalle modalità che, è difficile negarlo, sono tali da denunciare la volontà del Governo italiano, proprietario dell'ENEL, di controllare la struttura proprietaria dei soggetti che opereranno sul mercato elettrico nazionale.
Sono sicuro che il fatto che il Commissario Monti abbia, nella sua risposta, utilizzato la formula "la Commissione ritiene che, per il momento, non ci siano elementi a sostegno di tale ipotesi", non sia una pura clausola di stile, ma preluda invece a nuove, e più approfondite valutazioni e verifiche della vendita in corso.
Da parte mia non mancherò di incalzare nuovamente la Commissione su questo e sull'assetto complessivo che si sta realizzando sul mercato dell'energia elettrica, che anziché essere un mercato pienamente aperto e concorrenziale, si profila come suddiviso in "aree di sovranità" attraverso la creazione, in particolare per l'utenza domestica, di una molteplicità di monopoli locali, per di più pubblici, poiché in mano alle aziende municipalizzate".