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Conferenza Rivoluzione liberale
Fischetti John - 6 aprile 2000
silurare prodi

tratto da "il messaggero" del 5 aprile 2000

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Nuovo attacco della stampa tedesca: inglesi i congiurati

»Prodi? E' debole, vogliono silurarlo

di PAOLO CACACE

ROMA - Acque super-agitate a Bruxelles per Romano Prodi. Non bastavano

l'attacco dello Spiegel e l'esito non proprio felice dell'incontro africano

con Gheddafi. Ieri è entrata in azione l'autorevole e sempre cauta Frankfurter

Allgemeine Zeitung a sparare a zero sul presidente della Commissione Ue.

Secondo il quotidiano tedesco il "trono" di Prodi vacilla, a Bruxelles

imperversa la lotta di potere al punto che molti ipotizzano un imminente

"regicidio".

»Sono sempre di più i governi che assumono l'iniziativa - scrive il giornale

di Francoforte - alcuni commissari stanno apparentemente pensando di

convincere Prodi a rientrare in Italia e di scegliere tra le loro fila il

successore. Ad avere ambizione di arrivare alla presidenza ci sarebbero i due

commissari inglesi, Chris Patten e Neil Kinnock . La Frankfurter afferma che

Francia e Germania sono insoddisfatte soprattutto per l'attribuzione delle

"europoltrone" che avvantaggerebbe Londra e Madrid.

Se la reazione alle accuse dello Spiegel erano state contenute, questa volta

Prodi è andato su tutte le furie. Il portavoce Jonathan Faull ha smentito il

giornale tedesco: »Sono evidenti sciocchezze e provocazioni. Non è vero che il

vicepresidente Kinnock o il commissario Patten vogliano la partenza di Prodi .

Quindi ha estratto dalla tasca un foglietto per confutare la tesi secondo cui

- nella scelta dei direttori generali - il presidente favorirebbe gli inglesi.

Faull fa notare che sono stati finora nominati 11 tedeschi, 8 inglesi, 7

italiani e 7 francesi.

Ma la smentita più "pesante" arriva da Berlino. »A Bruxelles sorgono le voci

più disparate. Non c'è assolutamente alcun motivo per mettere in discussione

la posizione di Prodi , afferma il portavoce del ministero degli Esteri,

Michaelis.

Fioccano le smentite anche sul versante italiano. »Sono voci infondate. Prodi

è impegnato in un grande progetto che punta ad una grande Europa. Vuole

consentire all'Europa di prendere decisioni non all'unanimità, sottraendo alla

tentazione dei prepotenti e anche dei potenti di indicare la strada . Ma c'è

anche chi non risparmia al Professore (e a D'Alema) aspre critiche per

l'incontro con Gheddafi.

»Prodi e D'Alema - osserva Emma Bonino - sono stati rivali nel corteggiare il

colonnello libico, ci hanno offerto al Cairo lo spettacolo avvilente di due

leader democratici che sgomitano nottetempo davanti ad una tenda per

conquistare la simpatia di un dittatore golpista . Prodi replica che con

Gheddafi »ci vuole pazienza . Ma obiettivamente il tentativo di "agganciare"

il colonnello si è rivelato infruttuoso. Ed è probabile che - al di là dei

presunti complotti - i commissari inglesi, da sempre ostili all'apertura Ue

verso Tripoli - si faranno sentire.

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--- MMMR v4.80reg * Gutta cavat lapidem

 
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