Roma, 11 aprile 2000Dichiarazione di Rita Bernardini, candidata alla Presidenza della Regione Lazio:
Marco Pannella, Rita Bernardini e Lucio Bertè sono stati assolti dal tribunale di Milano per la cessione gratuita di hashish effettuata il 20 settembre del 1997 in Piazza Scala a Milano. Particolarmente interessante è la "motivazione" addotta dal GIP Fabio Paparella nel dichiarare il "non luogo a procedere, perché il fatto non sussiste" nei confronti del leader e dei due esponenti dei radicali: nell'hashish ceduto a terzi "la percentuale di principio attivo è presente in misura così irrilevante da permettere di escludere che la sostanza ceduta abbia effetto drogante e da indurre a ritenere che detta sostanza non sia stupefacente; pertanto ricorre la figura del reato impossibile (art.49 c.p.). (Cass. Sezione VI penale sentenza in data 9.2.1996, nonché Cass. Sez. VI penale, sentenza 7.11.1996).
La decisione del tribunale di Milano smentisce clamorosamente la sentenza delle sezioni unite della Corte di Cassazione del 1998 che stabilì che anche chi non spaccia o cede "sostanze droganti" è da condannare per spaccio di droga se la sostanza è inserita nelle tabelle del Testo Unico delle leggi sulla droga.
In Italia non c'è certezza del diritto, - ha dichiarato Rita Bernardini commentando le sentenze di Roma e Milano - per la stessa condotta si può essere condannati o assolti, si può finire in galera oppure no. A queste bizzarrie della giurisprudenza sono purtroppo sottoposti milioni di consumatori di hashish e marijuana che non solo affrontano i pericoli del mercato criminale clandestino a causa della mancata legalizzazione, ma possono rischiare la condanna e la galera per reati impossibili cioè per comportamenti che non arrecano alcun danno a terzi".