Muro contro muro sulla droga
MESSAGGERO - Tre mesi fa i giovani diessini hanno proposto al lingotto di Torino la depenalizzazione delle droghe leggere e la somministrazione controllata dellÆeroina. Qual è la vostra presa di posizione?
CRIVELLINI - La mia posizione al riguardo è sempre stata dichiarata ala luce del sole e si fa ogni giorno più forte. Il mio del resto è un punto di vista non soltanto personale ma condivisa da sempre da tutti i radicali. EÆ scientificamente provato che lÆhashish e la marijuana non sono droghe, ma non-droghe. Lo Stato non ha imposto tasse su queste sostanze, a differenza del tabacco e dellÆalcool. La politica proibizionista non può portare ad altro che allÆillegalità e alla criminalità. Del resto in tutto il mondo si sta riflettendo sul fallimento del proibizionismo.
BERTUCCI- Sono nettamente contrario alla posizione di Crivellini perché è stato scientificamente provato che dall'hashish si passa allÆeroina. E non avevo dubbi che fossero identiche le versioni dei giovani Ds e dei radicali. LÆespressione del centrodestra è di netta contrarietà ad entrambe le proposte.
DÆAMBROSIO - Ammiro chi ha in mano le ricette immediate per la soluzione del problema; io non ho di queste certezze ma penso che un problema così complesso non possa essere realizzato con un sì o con un no. Tra lÆaltro le Regioni non hanno alcuna competenza in materia.
BUONCOMPAGNI - Non sono dÆaccordo con la legalizzazione. Mentre sono perplesso per quel che riguarda la depenalizzazione, soprattutto dopo i contatti con diversi operatori delle comunità. Quello che temo è che con la pena si arrivi allÆarresto del giovane che verrebbe così rinchiuso in carcere ed aggravare una situazione già pesante.
SBARBATI - Il problema droghe è assai complesso e privo di certezze. Gli stessi luminari si fanno portavoce ogni giorno di posizioni contrastanti che rendono difficile capire dove sia la ragione. Come madre e come cittadina la paura per il fenomeno sicuramente esiste: il gruppo, i bar, le discoteche possono costituire altrettante fonti di influenza per i giovani. In ogni caso dico no all'eroina di stato perché è necessario avere le idee più chiare al riguardo. Per quel che riguarda le droghe leggere, mi schiero contro la legalizzazione ma a favore della depenalizzazione perché esistono strumenti rieducativi diversi dal carcere. A volte viene attuata una pressione psicologica sui giovani che possono quindi avvicinarsi alla droga. In questi casi il carcere non servirebbe a niente. Sarebbe il caso piuttosto di mettere in atto unÆazione preventiva sul territorio. Bisognerebbe poi andare alla radice del problema per rendersi conto che la società richiede sempre maggiori performance. Ciò fa sì che i giovani percor
rano tutte le vie possibili per adeguarsi a queste richieste.