Roma, 13 aprile 2000
"Indebolire la forza e il successo delle liste radicali di Emma Bonino, dei suoi candidati, per concorrere a consegnare l'intero Nord all'alleanza Berlusconi, Bossi e Buttiglione di oggi, ai suoi valori antiliberali, reazionari, proibizionisti, pseudo-clericali, proporzionalisti con l'alibi della paura dei "komunisti" o del "regime della par condicio", è certo possibile testimonianza - direbbe Longanesi - che abbondano sempre i buoni a nulla capaci di tutto. In Liguria come ovunque.
Il primo obiettivo per noi resta quello di assicurare alle Regioni neo-elette il massimo di forza di alternativa di rivoluzione liberale e federalista. In secondo luogo di non cadere nell'inganno e nell'illusione che il voto al clone di sinistra del Polo di destra possa costituire risposta adeguata alla macchina da guerra berlusconiana. La deriva reazionaria e antiliberale della Destra, infatti, in Italia come a Vienna, è conseguenza diretta della politica di centro-sinistra. Ciò detto consegnare il Nord a questo polo è dissennato".