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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Mauro - 14 aprile 2000
INTERVISTA A EMMA BONINO

dal Corriere Adriatico di venerdi' 14 aprile 2000 - (PAG 1 e pag. 2)

Radicali al "bivio", intervista alla leader nazionale

BONINO: "CHIAREZZA E NO AI CLERICALI"

La verita' sui rapporti con i cattolici, oggi protesta al casello Ancona Nord dell'A14

di Andrea Ferri

I radicali chiudono la campagna elettorale a loro modo. Con una manifestazione di protesta. Alle 11 di questa mattina saranno all'uscita del casello autostradale "Ancona Nord" per dichiarare il proprio dissenso contro la "vergognosa situazione del sistema delle comunicazioni marchigiane".

Il candidato presidente Marcello Crivellini aprira' dunque la vertenza per la terza corsia autostradale e per il rafforzamento del sistema delle comunicazioni insieme al coordinatore regionale (candidato su tre circoscrizioni) Mauro Paolinelli. I radicali sono attualmente al centro delle manovre politiche nazionali. Ne parliamo con Emma Bonino, la leader-simbolo che da il nome alle liste elettorali.

Prima il centrodestra, ora il centrosinistra. Siete corteggiatissimi e temuti. Non crede che questo grande interesse sia solo elettorale? Lunedi' potreste tornare a essere considerati scomodi .....

"La stagine dei corteggiamenti (che spesso sono "molestie politiche") e' cominciata ben dopo le elezioni europee del giugno scorso, quando i radicali hanno conquistato l'8,5% degli elettori. Prima i due poli hanno fatto a gara nell'ignorarci e poi - quando siamo riusciti a raccogliere le firme sotto tutti i referendum - si sono resi conto che dovevano fare i conti con noi e soprattutto con le nostre idee, con i nostri obiettivi liberali e liberisti, ormai invocati da tutte le parti, anche da un numero crescente di esponenti della sinistra. Ma fino a quando, a destra come a sinistra, si cerchera' di ottenere i voti radicali, ma senza i contenuti radicali, sara' difficile mettersi d'accordo su qualcosa".

Piu' volte avete denunciato la mancanza di chiarezza dei vostri "avversari" sul futuro federale delle regioni. E' forse piu' facile per voi indicare soluzioni in quanto non prigionieri di logiche di coalizione?

"La situazione mi pare di chiarezza totale. Il nostro e' l'unico progetto di riforma istituzionale, federalista e liberale, offerto agli elettori di tutte e 15 le regioni che votano. Proponiamo un modello di Stato-Regione con due o tre partiti invece di 40 e una legge maggioritaria per la scelta del Presidente-Governatore e di consiglieri-deputati territoriali. Il centrodestra ha fatto circolare un progetto semi-segreto (e semi-serio) che rievoca le "macro-regioni" immaginate dai leghisti per separare il destino del Nord dal resto del Paese. E il centrosinistra? non propone alcunche'".

In ragione di un accordo politico "serio" sareste dispodti a cedere qualcosa sulle vostre priorita'?

"Certamente si. Ma fino a quando l'accordo che ci viene offerto si riassumera' nel principio "prima vinciamo, poi decidiamo cosa fare", non potremo nemmeno discutere seriamente. Siamo pronti a dimostrare la nostra capacita''di allearci, e la nostra realta', nell'ormai prossima campagna referendaria".

I partiti di centrodestra e centrosinistra che fanno riferimento al mondo cattolico vi demonizzano. Ma nella realta' siete proprio cosi' incompatibili?

"La battaglia per il divorzio, vinta contro l'alleanza Fanfani-Almirante, con l'appoggio decisivo di tanti cattolici, dimostra l'assoluta compatibilita' delle nostre battaglie di liberta' con chiunque, pur credente, crede anche nella laicita' dello Stato. Noi siamo incompatibili con i clericali di tutte le chiese, di tutte le ideologie, di tutti i partiti".

Cosa vi attendete dalle Marche, una regione che ha sempre "brillato" sul fronte dell'attivismo radicale?

"Che i marchigiani mostrino di volersi liberare dell'amministrazione burocratica di questo centrosinistra e di bocciare l'inconsistenza di questo centrodestra. E che scelgano invece la nostra proposta di modernizzazione liberale, premiando la capacita' di governo che ha dimostrato Marcello Crivellini nel campo della sanita', della ricerca e delle tutela dei cittadini, e degli anziani in particolare".

C'e' un tema o problema che nel corso della sfida elettorale avete dovuto aggiungere ai vostri programmi?

"Aggiungere no, rilanciare si. Parlo di diritti civili, delle liberta' individuali che gli italiani hanno strappato allo Stato padre e padrone - conquiste come la legalizzazione di divorzio e aborto, la stessa laicita' dello Stato - che oggi sento minacciate dalla troika Bossi-Berlusconi-Buttiglione, espressione di una autentica marea montante di restaurazione clericale e proibizionista. Come reagire? Rilanciando il movimento per i diritti civili su nuovi obiettivi, piu' avanzati".

 
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