Roma, 14 aprile 2000
"Se, come credo, il Polo vincera' le elezioni del 16 aprile, l'Italia avra' necessita' piu' che mai della forza radicale, di Emma Bonino. Perche' sara' la vittoria della piu' avventurosa, della piu' illiberale, della piu' disonesta impresa tentata da trenta anni in Italia. Il centro-sinistra non sara' di nessuna utilità; un centro-sinistra che ha insegnato al centro-destra trasformismo, cinismo, etica del potere e della violenza contro lo Stato di diritto e il costume democratico, e si appresta ora ad esser vittima dell'allievo e di cio' che gli ha insegnato e avallato.
Letteralmente mai come oggi (o forse solamente fra il 1976 e il 1980) il voto radicale, il sostegno a Emma Bonino e alle sue Liste possono costituire un antidoto e una speranza di vittoriosa resistenza dell'alternativa liberale e liberista, democratica e federalista.
Con questo Polo si affermano e diventano connotati dell'intera classe dirigente italiana la natura e la cultura di un Umberto Bossi, ormai inserito come uno dei leader del Polo, che dichiara di preferire di gran lunga, comunque, il criminale, il nazicomunista Milosevic, all'avversario Culosevic-Pannella o a Emma Bonino che sghignazzava mostrando girini di rane dicendo che erano feti; che li denuncia come nuovi Erodi che hanno svuotato le culle degli italiani. E Bossi dice il vero solo sulla sua preferenza per Milosevic.
Bossi opera come collaboratore di Berlusconi, come i suoi Belpietro i suoi Liguori e Fede, i suoi La Loggia.
Silvio Berlusconi chiede ai suoi di essere dei killer perfetti, feroci e automatici. Quanto a lui, alle sue dichiarazioni polemiche contro di noi, posso e voglio per ora dire solamente e solennemente che sono false in tutte le loro parti, nei minimi dettagli come nelle affermazioni generali. Un uomo che per divenire non piu' solamente il piu' ricco di soldi ma anche di voti, per 'prendere il potere', è capace di tutto, e' anche pronto a peggio per mantenerlo. Lo fara' come lo ha fatto: con i Komunisti, con giudici e delinquenti, con tutti e tutto: tranne che con ideali e idee, quali che siano, con onesta' e pulizia, che non possiede.
Detto e scritto il 14 aprile 2000, a futura memoria, se la memoria avra' un futuro".