"Appare probabile, ormai, una forte ridistribuzione di forze all'interno del sistema partitocratico, da sinistra a destra. Ridistribuzione -ripetiamo- interna a quel sistema, ai danni di quel centro-sinistra che è la più diretta espressione del blocco sociale di potere che domina l'Italia da 80 anni, a favore di una nuova aggregazione politica di stampo reazionario atta a costituirne più un probabile erede che non una possibile alternativa.
In tali condizioni, la battaglia referendaria e riformatrice del 21 maggio appare come una prova d'appello nel confronto tra le forze dell'alternativa liberale da una parte, e, dall'altra, quelle della conservazione e della reazione confuse nei due Poli, e non solamente in quello di destra.
Per quanto riguarda la Lista Bonino, è certo che si tratta di una grave battuta di arresto. Dovremo valutare in quante Regioni potremo essere presenti con le nostre iniziative, partendo dallo zero del 1995 ad oggi. Ci auguriamo ancora che esse siano consistenti, e, in tal caso, ripartiremo, oltre che dai referendum, anche da qui, oltre che dal Parlamento Europeo, per la sempre più necessaria rivoluzione liberale, liberista, libertaria e federalista".