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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Antonio - 17 aprile 2000
Col senno del poi possiamo essere bravi in tanti, ma criticare è amaro, controproducente e non creativo in questo mare, tanto più che i giochi sono aperti e vivi, e il nostro disegno va compiendosi sì tanto da poter ritenere ininfluente il risultato elettorale (o quasi, ma perfino positivo al nostro movimento che conserva importanti acquisizioni politiche del solo ultimo anno).
Il 21 maggio si terranno le più importanti elezioni politiche che si siano mai tenute in Italia dal dopoguerra ad oggi; e per una volta, saranno a doppio turno, perché replicate, con la nuova legge elettorale, in quelle elezioni politiche anticipate che decideranno l'avvio del nuovo secolo d'Italia.

Se proprio non è ora di giubilare, compagni, è certamente l'ora di restare attenti: quel che sta per accadere, sarà la vera grande storica vittoria radicale di sempre, ancor più di "divorzio" e "aborto".

Pregasi astenersi perditempo e rompicoglioni. Siamo arrivati sino a questo punto giocando un po' l'azzardo, e giocando l'azzardo si può cadere. Avremmo potuto non presentarci a queste elezioni, ma il gioco valeva la candela perchè avremmo potuto spuntare il successo; certo a quel punto il tentativo d'accordo con Berlusconi andava evitato (o accettato se solo avessimo voluto far soldi e potere). Così come avremmo potuto ritirarci dalla competizione (con tutte le sacrosante ragioni) e fare appello di voto per il centrosinistra (maggiormente maggioritario) contro il tentativo di restaurazione fascista di Berlusconi.

Un buon terzo dell'elettorato ha votato radicale negli ultimi venticinque anni, si tratta di un elettorato volatile e fidelizzato da altri per altri versi. Quelli che, come un sol uomo, son passati, dal voto boniniano delle europee, a Forza Italia e AN, tornerranno e saranno coloro che garantiranno l'affermarsi del bipartitismo in Italia.

Fermiamo Berlusconi, il suo disegno restauratore viene da lontano, da molto lontano, sul suo apparente terreno, quello della rivoluzione liberale, ma si cominci - con il massimo impegno e attenzione - a guardare con fiducia alla prossima scadenza elettorale poiché persa quella davvero si chiude, ma per implodere anziché esplodere in una Cosa.

Buona stagione a tutti, anche a coloro che non sapranno astenersi,

Antonio Borrelli

 
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