Se i radicali dicessero/scrivessero pubblicamente anche una parte di cio' che pensano (e di cio' che spesso a quattr'occhi viene fuori) a proposito delle decisioni, delle strategie e delle tattiche; se lo dicessero/scrivessero subito, appena si sono fatti un'idea; se non temessero troppo di esporsi, di "mancare di rispetto" ai leader, di fare "brutta figura", di profanare qualcosa di sacro; se cio' avvenisse, sarebbe semplicemente una cosa estremamente utile alla politica radicale. Piu' del silenzio inutilmente rispettoso, quando non sprezzante.