Premessa: avessi avuto responsabilità politiche in seno al movimento, avrei compiuto le stesse scelte della dirigenza:credo quindi di portare la mia quota parte di responsabilità.
Non sopporto l`autocritica, ma se qualche cosa va male sono sempre portato a chiedermi se per caso non abbia sbagliato qualcosa, prima di rivolgermi ad altro.
1) Ci hanno annientati: per un terzo polo non c'è spazio: forse c'era prima, forse no, ma oggi decisamente NO. Non mi piace ma è così.
2) Se Berlusca non è un coglione, non romperà subito il suo giocattolo per affermare la sua egemonia all'interno del polo: quindi cercherà di arrivare alle elezioni anticipate, ed in subordinata ipotesi di far fallire il referendum.
(ha convocato il comitato centrale per il 4 maggio: con un po'di fortuna riusciranno a pronunciarsi prima delle ferie).
3) Qualsiasi sia il governo sarà così debole e soggetto ai proporzionalisti (sopratutto se sorretto anche da parte o tutto il polo), che il decreto sull'aggiornamento delle liste elettorali ce lo scordiamo.
Il parlamento poi non approverà certo il disegno di legge sopratutto in caso di crisi di governo ed arresto dell'attività legislativa.
Il quorum sarà quindi del 55% o più. E realistico pensare che noi ed i DS siamo in grado di raggiungerlo? Mi piacerebbe crederlo, ma sarei un po' ingenuo.
4) Uno scenario su cui ragionare potrebbe essere il seguente. Nell'ipotesi che: a) si valuti che il quorum non possa essere raggiunto;
b) che non si sia in grado di costruire una coalizione capace di opporsi al polo attuale;
c) che sia necessari contrastare contrattaccando la deriva clerical-reazionaria del polo;
d) che sia possibile raccogliere le firme per il referendum in un anno elettorale, ma dopo le elezioni (qualcuno lo sa?),
si tratterebbe di proporre ai DS di: perdere immediatamente le elezioni per evitare il logoramento della sinistra e mettere in mostre le voracità e le contraddizioni nel polo vetero-neo democristiano (vi immaginate quanti posti di potere per i popolari et similia smaniosi di accorrere in soccorso dei vincitori?), assicurandosi però un congruo numero di collegi
blindati per i radicali; avviare in autunno una campagna referendaria incentrata ESCLUSIVAMENTE sui diritti civili, essendosi preventivamente assicurati una massiccia partecipazione dei DS (ad esempio chiedendo loro di versare qualche miliardo su un apposito fondo dedicato) e la loro influenza sulla corte;
in questo modo si andrebbe ai referendum nella prossima primavera, in condizione di alzare tutte, ma proprio tutte le nostre bandiere, nella speranza di restituire con gli interessi la bastonata che abbiamo preso alle regionali, avendo evitato al paese la deriva clericale, e nella speranza di fare emergere le contraddizioni esistenti anche nel polo.
5) Se una critica ho da fare alla dirigenza è solo quella di aver troppo entusiasticamente risposto a D'Alema: forse un grazie ci vediamo lunedì 17 sarebbe stato più opportuno; comunque è una critica riferita più ad un atteggiamento da "si sacrifichi il vitello più grasso" che si è quasi sempre avuto con i possibili nuovi interlocutori, che al caso specifico:
secondo me avremmo forse trattenuto uno zero virgola in più, ma non sarebbe cambiato nulla. Quello che voglio dire è che forse andare alla trattativa da posizioni diverse potrebbe portare a risultati migliori.
6) Non ditemi che questa è una prospettiva da politica di palazzo perchè lo so da me; e so anche che se
la condizione d) non è positivamente verificata crolla tutto.
7) La prospettiva non sarebbe esaltante, perchè sarebbe accettare che Parigi valga una messa; ma forse leggendo le mie fesserie a qualcuno verrà un'idea migliore.
Paolo Vagliasindi