Roma, 19 Aprile 2000Dichiarazione di Marco Cappato, deputato europeo e Coordinatore dei radicali:
"Dal '95 in poi il centrosinistra ha cercato di riunire in un unico grande fascio tutte le baracche della partitocrazia italiana, secondo una logica che è stata, e rimane, una logica di potere, di consolidamento e conservazione del regime consociativo e partitocratico che da decenni vive in questo Paese fuori e contro i diritti politici fondamentali dei cittadini.
Questa logica ha imposto di inghiottire tutto e tutti, a partire da Bossi e Buttiglione, pur di far cadere il Governo Berlusconi, pur di conquistare e mantenere il potere. Sempre questa strategia, o meglio questa illusione, ha spinto di volta in volta a ricercare il consenso di tutti i partiti, anche dei partiti di opposizione, sulle grandi scelte politiche e istituzionali, senza mai avere il coraggio di fare le troppo declamate scelte di rivoluzione liberale, popolari nel Paese più che nel Palazzo. Questa stessa strategia oggi si rivolta contro D'Alema. Come e meglio di lui, la sta usando Berlusconi, che ha costruito un nuovo fascio, una nuova gioiosa macchina da guerra che si candida ad ereditare gli stessi logori poteri.
Se si andrà a votare con la stessa legge elettorale che ha prodotto questo tipo di governi (e di opposizioni) e di partiti, con i loro finanziamenti pubblici, non è ragionevole attendersi che l'alternanza degli schieramenti produca una reale alternativa liberale allo sfascio istituzionale in atto.
Il 21 maggio questo Paese ha un appuntamento con sette riforme (dell'economia, della giustizia, ma soprattutto della politica) che questo Parlamento e questo Governo non hanno saputo né voluto fare, e senza delle quali, in caso di elezioni immediate, sarebbe segnata negativamente la nascita del nuovo Parlamento".