di Pannella in risposta all'intervista di D'Alema a 'Repubblica'. C'e' cascato in pieno come un allocco.Il 2% e' iniziato allora, ha continuato nei telegiornali col quadretto della Emma che da' le pacchettine sul capo a D'Alema, il quale la ricambia con un tenerissimo buffetto (saranno state immagini di repertorio, ma tant'e').
2% che si e' concluso il giorno prima del voto con Emma a precisare come il vero pericolo fosse il centro-destra non il centro-sinistra. Come dire che era meglio votare Mussi, Visco, Veltroni, D'Alema, la Bindi, Cossutta, Falomi, Violante, Diliberto... e non Antonio Martino, Fini, Storace, Mancuso, Taradash, Vito, Calderisi, Tremonti, Renato Brunetta e tutti quelli ai quali pensa chi, di idee liberali e laiche, da' il voto al Polo.
Perche' chi vota il Polo, a Bossi, Buttiglione e Casini non ci pensa neppure, considerandoli unicamente spiacevoli e necessari incidenti; ha in mente, del Polo, gli altri che ho detto sopra.
Infine mi permetto di credere, che la storia, come la natura, non fa salti, e che la nemesi vuole la sua parte.
Fissi alla tappa della rivoluzione liberale si e' perduto di vista che in primo luogo, secondo me, di tappa ha da seguirne un'altra. Molto meno nobile della rivoluzione liberale, e volgare quanto vuoi; ma spettacolare, necessaria, e vero diritto civile.
E cioe' dopo aver visto annientato immeritatamente il PSI di Bettino, distrutta e sparpagliata la DC - di vedere anche Mussi, Visco, Veltroni e D'Alema ecc. finalmente 'con la faccia per terra' e percentuali da prefisso telefonico.
Non perche' sono o erano comunisti, ma perche' sono falsi, sleali e vere carogne. E nessuno meglio dei radicali lo ha sperimentato sulla propria pelle.
Son convinto che lo slogan che ha fatto inorridire i radicali 'primum vincere' volesse dire proprio questo: cioe' che una rivoluzione liberale con figuri di quella risma ancora in mezzo alle palle nonostante la condanna della storia, sia inaccettabile.
Quindi prima spazzarli via, poi di rivoluzioni liberali se ne puo' fare anche due o tre.