Il Comitato di coordinamento dei radicali per la Rivoluzione liberale e gli Stati Uniti d'Europa, riunito a Roma il 27 e il 28 aprile 2000
-RIBADISCE che l'appuntamento referendario del 21 maggio rappresenta oggi un passaggio ineludibile per compiere un passo decisivo nella direzione della riforma americana del sistema elettorale, per abolire il finanziamento pubblico dei partiti, e per conquistare altre fondamentali riforme anche nel campo della giustizia e in quello economico-sociale;
-RIBADISCE che per un verso la mancata revisione delle liste degli elettori italiani residenti all'estero, e per altro verso la patente violazione, tuttora in corso, del diritto dei cittadini ad essere correttamente e completamente informati e ad esercitare con piena consapevolezza il proprio diritto di voto referendario concorrerebbero, se confermate, ad azzerare le stesse possibilità di considerare valido il verdetto delle urne;
-RIBADISCE che, dinanzi a comportamenti e scelte (e tanto la campagna per le elezioni regionali appena trascorse quanto l'avvio di questa campagna referendaria ne costituiscono due prove patenti) giunti a un punto tale da aver ormai vanificato i dettami costituzionali, la certezza del diritto, il rispetto delle più elementari norme iscritte nel nostro diritto positivo, devono essere confermate e aggravate le iniziative politiche e giudiziarie già assunte sul fronte italiano e presso le altre sedi di giustizia internazionale e comunitaria, per denunciare il "caso Italia", con le sue sistematiche violazioni dei diritti umani e politici, per sconfiggere una vera e propria realtà criminale, e per giungere alla condanna di tutti i responsabili;
-PRENDE ATTO delle dimissioni irrevocabili del presidente Marco Pannella; RESPINGE quelle del coordinatore Marco Cappato; DELIBERA di riconvocarsi immediatamente dopo l'esito della prova referendaria, per discutere e decidere sull'eventuale proseguimento della propria esistenza e della propria attività.