Dichiarazione di Giuseppe Micheletta, Comitato Promotore Referendum:
Roma, 3 maggio 2000
"L'appello di giuristi e parlamentari di sinistra contro i referendum promossi dai radicali volti ad introdurre la separazione delle carriere dei magistrati, ad abolire lo scandalo degli incarichi extra giudiziari, a modificare la prassi lottizzatoria nella elezione dei membri togati del CSM, è un vero manifesto del conservatorismo in una materia delicata che colpisce direttamente i diritti fondamentali dei cittadini. Se da un lato l'accusa al più importante dei tre quesiti di proiettare il Pubblico Ministero nell'orbita del potere politico è palesemente insussistente, dall'altro emerge una difesa corporativa del ruolo dei Magistrati che non intendono rinunciare a nessuna delle prerogative, veri e propri privilegi di regime che l'attuale ordinamento dispensa loro.
Impegnati come siamo da anni nella battaglia per la giustizia giusta, per la salvaguardia dei diritti dei tanti Enzo Tortora che incappano nella giustizia italiana che ha già prodotto al nostro paese il record delle condanne della Corte di Strasburgo, chiediamo a tutti gli elettori di votare sì ai tre referendum per conquistare finalmente una giustizia efficiente e liberare la Magistratura da quella minoranza di magistrati politicizzati che la occupa ed egemonizza".