giovedì 4 maggio 2000 pag.23L'accusa
Pannella: necessario presentare gli esposti
Prima e durante la campagna elettorale, il leader radicale, Marco Pannellla, ha insistito più volte sul "giallo delle firme", in particolare su quelle raccolte dal centro sinistra, reduce da una trattativa infinita sulla candidatura di Bassolino. E così Pannella, aspirante presidente per conto della Lista Bonino, si è spinto ad affermare che le elezioni regionali in Campania non si sarebbero svolte irregolarmente.
Una denuncia ripetuta per un mese intero, poi inevitabilmente seppellita dal responso delle urne, con il leader radicale sconfitto, in " compagnia " di Rastrelli e Granillo, gli altri due "pretendenti" alle poltrone del Palazzo di via Santa Lucia. E ora? "Attendo che il lavoro della magistratura giunga a conclusione", afferma con serenità l'ex sfidante dell'attuale governatore.
L'indagine, partita in seguito all'esposto della Lista Bonino, va quindi avanti... Soddisfatto?
"Mi trovo a Bruxelles, un pò lontano anche in termini di attenzione personale in questa vicenda. Ma prima di presentare le denunce che hanno fatto scattare l'inchiesta, avevamo pubblicamente avvisato la Procura della repubblica sul rischio che si correva in Campania. Sul piano tecnico giuridico, se si fosse voluto, le verifiche si potevano compiere prima dello svolgimento delle elezioni".
L'allarme lanciato dai radicali era quindi preventivo...
"Preventivo, contemporaneo e successivo...".
A urne aperte è opportuno che si vada avanti?
" Adesso dovrà vedersela la magistratura... Dico soltanto che in base alle leggi italiane era giusto, e giuridicamente necessario, presentare gli esposti e indagare su di essi".
Da cosa nasce il sospetto sulle presunte irregolarità denunciate?
"Nei giorni precedenti la presentazione delle liste, accadevano quotidianamente, una serie di eventi, illustrati dalla stampa napoletana e nazionale, che a mio avviso costituivano un elemento di pericolo prima; di certezza poi circa la violazione delle leggi".
E ora cosa si aspetta?
" Nulla. Abbiamo detto tutto ciò che credevamo opportuno. Adesso il problema è dei magistrati. Speriamo soltanto che questa indagine, a venti giorni dal risultato del voto, non duri vent'anni".
Nel frattempo che la Procura completi il proprio lavoro, la Regione è in buone mani?
"Credo che la Regione sia invece finita nelle mani della partitocrazia, fatta salva la stima personale per i singoli".