Da un lancio dell'agenzia Ansa delle ore 19.27ROMA, 8 MAG - Per Emma Bonino il governo ''puo' anche decidere, per ragioni politiche, che preferisce avere il voto di un ramo del Parlamento, prima di procedere
all'emanazione di un decreto. Ma questo non e' ne' costituzionalmente richiesto, ne' dovuto, cosi' come tutti i precedenti dimostrano''. E si augura che ''il governo si assuma le sue responsabilita', altre sono quelle del Parlamento e del Presidente della Repubblica''. ''Se nel nostro paese - dice -
ognuno facesse il proprio mestiere, senza mischiare politica e legalita', gia' avremmo compiuto una rivoluzione''.
Alla vigilia della riunione al Senato che potrebbe dire si' al disegno di legge, atto propedeutico al decreto pulisci-liste, Emma Bonino, dal suo presidio permanente davanti a Palazzo Chigi, sente ''crescere il nervosismo e se capisco bene anche il disagio''. E prende atto ''con positivo stupore'' delle dichiarazioni del leader del Ccd Casini a favore del provvedimento che sono ''frutto della nostra presenza: sono evidentemente riuscita a farlo riflettere visto che fino a qualche giorno dichiarava che le nostre azioni gli sembravano pagliacciate''. Emma Bonino poi afferma che la sua azione di protesta che ''e' solo l'inizio di una battaglia per la correttezza del processo elettorale'' : dalla consegna dei certificati, al problema di quegli italiani all'estero che non
possono votare.
REFERENDUM: BONINO, GOVERNO SI ASSUMA SUE RESPONSABILITA'
Da un lancio dell'agenzia Asca delle ore 18.41
Roma, 8 mag - Una cosa sono le responsabilita' del governo, altre quelle del Parlamento o del Capo dello Stato. Cosi' Emma Bonino, nel corso di una conferenza stampa in Piazza Colonna di fronte Palazzo Chigi, chiede a Giuliano Amato di varare un decreto legge per la ripulitura delle
liste elettorali in vista dei referendum del 21 maggio.
La Bonino rileva che ''in giro c'e' grande nervosismo e grande disagio... Prendo atto con positivo stupore delle dichiarazioni di Casini (a favore di una revisione delle liste elettorali - ndr), forse frutto di questa nostra presenza qui in Piazza Colonna''. Domani, continua Bonino,
''e' il giorno clou'', anche se avere il voto di un ramo del Parlamento per varare un decreto ''non e' costituzionalmente richiesto e doveroso''. Per la leader radicale quindi 'il governo si deve assumere le sue responsabilita', altre sono quelle del Parlamento e altre sono uelle del Presidente
della Repubblica''.
La Bonino conferma poi di essere ''all'inizio di una battaglia per una maggiore correttezza del processo elettorale. Oggi chiediamo la revisione delle liste - conclude -, domani faremo la battaglia per la consegna dei certificati elettorali, poi ci batteremo perche' il milione e mezzo di italiani residenti all'estero possa sempre e comunque votare senza dover venire in Italia''.
REFERENDUM: BONINO, GOVERNO SI ASSUMA SUA RESPONSABILITA' =
STUPISCE FAVOREVOLAMENTE POSIZIONE CCD, E' INIZIO BATTAGLIA
Da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 19.00
Roma, 8 mag. - (Adnkronos) - ''Il governo si assuma le sue responsabilita'. Altre sono quelle del Parlamento, altre ancora quelle del presidente della Repubblica. Capisco che l'esecutivo, per
ragioni politiche, preferisca avere il si' di un ramo del Parlamento, ma questo non e' costituzionalmente ne' richiesto ne' dovuto come dimostrano i precedenti''. Emma Bonino, ormai da piu' di tre giorni nel gazebo piazzato dai referendari davanti all'ingresso di palazzo Chigi, rinnova a Giuliano Amato la richiesta di fare il possibile per la ripulitura delle liste elettorali per gli italiani all'estero. E il possibile, in questo caso, e' il decreto legge.
''Vedo -aggiunge Bonino- che c'e' grande nervosismo e disagio e prendo atto con positivo stupore delle dichiarazioni di Casini, che forse sono frutto anche di questa nostra presenza qui. Siamo comunque all'inizio di una battaglia per la correttezza in tema di elezioni e un altro problema non indifferente e' quello della consegna dei certificati elettorali che non deve avvenire a capocchia come invece e' accaduto e accade ancora. E poi -conclude Bonino- non si puo' dimenticare il problema degli italiani che vivono e lavorano in Europa: non si capisce perche' per le elezioni europee possano votare nei Consolati e per i referendum no''.