Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 15.39ROMA, 10 MAG - Con quattro condanne a quattro mesi di reclusione, ed una assoluzione, si e' concluso oggi a Roma il processo contro un gruppo di Radicali accusato di aver distribuito 137 grammi di hashish e 6 grammi di marijuana il 27
agosto 1995 a Porta Portese nel quadro di una delle manifestazioni di disobbedienza civile promossa per rivendicare la liberalizzazione delle droghe leggere. Rita Bernardini, Paolo Vigevano, Domenico Pinto e Benedetto Della Vedova sono stati
condannati dalla VII Sezione Penale del Tribunale anche al pagamento di una multa complessiva di due milioni di lire. Assolto, per non aver commesso il fatto, un altro radicale, Vittorio Pezzuto. I giudici hanno accolto quasi interamente le richieste del pubblico ministero Giovanni Salvi che aveva sollecitato la condanna di quattro imputati a cinque mesi di reclusione.
Per lo stesso episodio Marco Pannella, la cui posizione era stata stralciata, fu condannato in primo grado a quattro mesi di reclusione convertiti in otto mesi di liberta' vigilata. Pena che e' stata confermata un mese fa dalla Corte di Appello di
Roma.
DROGHE LEGGERE: CONDANNATI A ROMA QUATTRO ESPONENTI RADICALI
Da un lancio dell'agenzia Agi delle ore 15.43
Roma, 10 mag. - Per aver ceduto e distribuito 137 grammi di hashish e 6 grammi di marijuana nel corso di una manifestazione di disobbedienza civile, quattro esponenti
radicali, Paolo Vigevano, Mimmo Pinto, Rita Bernardini e Benedetto Della Vedova, sono stati condannati a quattro mesi di reclusione e al pagamento di due milioni di lire di multa (con i benefici di legge). La sentenza e' stata emessa dai giudici della settima sezione penale del tribunale di Roma che hanno assolto Vittorio Pezzuto "per non aver commesso il fatto".
La vicenda risale al 27 agosto del '95 quando il gruppo dei radicali, assieme a Marco Pannella, distribui' gratuitamente la sostanza stupefacente nei pressi del mercato romano di Porta Portese nel quadro delle iniziative finalizzate alla liberalizzazione delle droghe leggere. Per quei fatti, il leader dei riformatori fu condannato nel '97 dal
tribunale a 4 mesi di carcere (sostituiti con 8 mesi di liberta' vigilata) e alla multa di due milioni di lire, pena confermata un mese fa dalla Corte d'appello.