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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 10 maggio 2000
REFERENDUM: BONINO, "DECRETO ATTO DOVUTO, MA TARDI E MALE"
Da un lancio dell'agenzia AGI delle ore 15.26

Roma, 10 mag. - E' moderatamente soddisfatta per "un atto dovuto che pero' arriva tardi e male". Emma Bonino commenta a caldo il decreto legge appena varato dal Consiglio dei ministri per la 'ripulitura' delle liste elettorali. Un provvedimento che arriva "dopo tutta una serie di gesticolazioni abbastanza indecorose - afferma la Bonino - che hanno consentito una serie di strumentalizzazioni di merito sui referendum e non sulle regole, essendo chiaro che chi e' proporzionalista punta

sul mancato quorum a tutti i costi, anche se illegale".

"Ora si apre una nuova fase - spiega -di monitoraggio dell'acquisito e di applicazione del pregresso, doveroso, ma mai fatto. E poi apriremo alcuni 'cantieri', il

primo e' quello della consegna effettiva dei certificati elettorali, e non a 'capocchia' come si dice. Come comportarci lo valuteremo nelle prossime ore" conclude la Bonino che si appresta a tornare a casa per riposarsi.

Ma il gazebo davanti a Palazzo Chigi rimane. E la Bonino tradue ore sara' di nuovo qui.

REFERENDUM: BONINO, DL ATTO DOVUTO MA FATTO TARDI E MALE

CONTINUIAMO A VIGILARE SU ATTUAZIONE, CONSEGUENZE, IMPLICAZIONI

Da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 15.28

Roma, 10 mag. ''Un atto dovuto'' realizzato dal governo ''tardi e male''. Non sembra molto soddisfatta Emma Bonino del decreto varato dal Consiglio dei ministri per la revisione dell'anagrafe elettorale. Dal presidio di fronte a palazzo Chigi, dove staziona da giorni in attesa della conclusione positiva della vicenda, la leader radicale prende atto che ''dopo mille tergiversazioni e tentativi il governo ha finalmente deciso di varare tardi e male un decreto. Per arrivare a questo punto, ci sono volute un anno di iniziative istituzionali o eleganti, piu' 125 ore meno eleganti e faticosissime, semplicemente per ottenere un atto dovuto''.

''Il resto sara' da verificare nei prossimi giorni: l'attuazione, le conseguenze, le implicazioni, non solo per quanto ha detto il presidente del Consiglio sui 250 o 370 mila elettori irreperibili ma vogliamo anche vedere se questa iniziativa sara' di stimolo vero a purificare le liste degli elettori italiani e quelle dell'Aire. Il presidente del Consiglio ha detto correttamente che era un adempimento gia' contenuto nella precedente legge. Peccato che non fosse mai stato fatto''.

''Ci ripromettiamo di fare un commento di merito quando sara' noto il testo. Forse -ha concluso Bonino- si poteva evitare tutto questo girovagare da un'istituzione a un'altra che non ha aiutato l'assunzione di responsabilita' dei partiti ne' l'autorevolezza del governo''.

REFERENDUM: BONINO, DECRETO ATTO DOVUTO, MA TARDI E MALE

Da un lancio ANSA delle ore 16.09

ROMA, 10 MAG - Da parte del governo il decreto ''pulisci-liste'' e' un atto dovuto'', ma realizzato ''tardi e male''. E' il commento di Emma Bonino al varo del decreto del

governo per ripulire le liste elettorali in vista del referendum. La Bonino, che da venerdi' ''presidia'' giorno e notte la piazza sede del Governo, e' moderatamente soddisfatta dei risultati della sua protesta. La leader radicale prende atto

che ''dopo mille tergiversazioni e tentativi, il governo ha finalmente deciso di varare tardi e male il provvedimento. Per arrivare a questo punto ci sono voluti un anno di iniziative istituzionali ed eleganti e oltre 125 ore meno eleganti e faticosissime: questo per ottenere un atto dovuto. Il resto sara' da verificare nei prossimi giorni: le conseguenze, l'attuazione e le implicazioni''.

''Vogliamo anche vedere se questa iniziativa sara' di stimolo vero per ripulire le liste degli elettori italiani e quelle dell'Aire''. Il presidente del Consiglio - afferma la Bonino - ha detto correttamente che era un adempimento gia' contenuto nella precedente legge. Peccato che non fosse mai stato fatto''.

''Forse - conclude - tutto questo si poteva evitare. Il girovagare da un'istituzione ad un'altra che non ha favorito l'assunzione di responsabilita' dei partiti ne' l'autorevolezza del governo''.

 
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