Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 22.05RONCHI DEI LEGIONARI (GORIZIA), 10 MAG - ''Credo che esista ancora il Carso, anche se non ne sento piu' parlare, e non capisco perche', ne' in Slovenia ne' in Venezia Giulia. Non
sono affatto sicuro che i problemi che furono evidenziati dalla seconda parte del trattato di Osimo non esistano piu'''. Lo ha affermato Marco Pannella, che ai tempi della protesta contro il trattato di Osimo, nella seconda meta' degli anni Settanta, ricopri' l' incarico di consigliere comunale di Trieste, nel corso di una conferenza stampa tenuta all' aeroporto di Ronchi dei legionari (Gorizia), prima di raggiungere il capoluogo giuliano per partecipare a una trasmissione televisiva di
Telequattro.
''Il problema di un territorio - ha affermato Pannella - e' quello di vivere, crescere, trasformarsi o altrimenti declinare. Sono venuto un' altra volta a Trieste e sono andato ufficialmente alle Foibe. Non c' era molta ressa, ne' di centro ne' di destra ne' di sinistra. Credevo in quella riflessione, in quell' atto di 'pietas', ma anche in quel tentativo di far esplodere la verita' sulla storia d' Europa e sulla nostra e vostra storia. La individuammo, la coltivammo e lo rivendico''.
''Mi e' accaduto di essere consigliere comunale di Trieste non per pochissimo e non in modo poco intenso e alcuni dei problemi di cui ci siamo occupati allora erano i problemi delle
autonomie liberali e democratiche di una societa'''.
''Erano problemi - ha aggiunto Pannella - connessi ai problemi del diritto e dei diritti e a un' alternativa di liberta' anche civile e sociale, senza invece ritenere che nazionalismi, localismi, individualismi in quanto tali fossero soluzioni
vitali''.
''Ho una vecchia idea - ha proseguito Pannella - ma forse e' solo arteriosclerosi, o mia o della societa': ho parlato di 2.000 'isole' nostre, con delle joint-venture, da animare,
coltivare e nutrire urgentemente per farne un luogo di crescita e di unita' per le popolazioni rivierasche, dentro le quali per secoli Trieste e' stata immersa e dalle quali e' emersa quando
ha avuto coscienza di questo contesto, che e' danubiano, adriatico, europeo, balcanico. Quando venivo a Trieste, da buon meridionale, apprezzavo questa citta' mitteleuropea dove c' era
dell' ottimo caffe'. Mi occupavo di porto, di commercio, di famiglie del caffe'. Adesso vedo un po' piu' di caffe' in giro per l' Italia, una maggiore autorita' di quelle famiglie, ma non
vedo in Consiglio comunale i referenti che avevo quando venivo in questa citta'''. Pannella ha anche ricordato Chino Alessi, ex direttore del Piccolo e di Telequattro, definendolo ''un radicale triestino, un grande borghese, un amico, che fece di quella televisione la prima Radio Radicale televisiva, servizio pubblico, con le dirette dal Consiglio comunale''.