Dopo l'incapacita' dell'amministrazione comunale bolognese nel gestire la richiesta di Forza Nuova di fare un convegno, un comizio e un corteo nella citta' simbolo del potere rosso (caduto) avendo: prima negato, poi concesso, poi provato a spostare il raduno di Forza Nuova, Bologna oggi ha vissuto una giornata che aveva dell'incredibile.Quelli di Forza Nuova (circa 150) si sono ritrovati in un vicolo chiuso (dalla polizia) lungo i viali per circa un'oretta, hanno fatto parlare per cinque minuti il segretario Fiore con un megafono per dire che era contento del raduno invitando tutti a prendere gli autobus per andare al concerto a Granarolo senza fare casino e al grido "Boia chi molla !" e' finito il tutto.
Intanto in piazza Maggiore sotto le bandiere di Cgil, DS, Prc, Verdi e chissa' cos'altro si sono radunati 5.000 provenienti dai Centri sociali (soprattutto quelli del mitico Nord Est) per dire no ai nazismi e ai fascismi di ogni tipo e per ricordare la strage dell'agosto '80.
I 5.000 democratici dei centri sociali hanno letteralmente occupato Bologna: negozi chiusi e altri con danni, taxi e autobus non circolavano, cortei con la faccia coperta dai fazzoletti, scontri con la polizia (ma e' colpa della questura che ha ordinato le cariche contro i ragazzi...), feriti, cassonnetti andati a fuoco, ecc....
A prescindere dal fatto che mi facevano alquanto ribrezzo entrambi gli schieramenti, non capisco la scelta democratica di far fare ai centri sociali quello che i centri sociali negavano ai "fascisti", ovvero un corteo per le strade di Bologna.