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Conferenza Rivoluzione liberale
Fischetti John - 17 maggio 2000
il Conte Ugolino

tratto da "l'espresso" del 18 maggio 2000

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BESTIARIO

A morte il referendum del conte Ugolino!

di Giampaolo Pansa

E' possibile che Walter Veltroni, cos bravo e buono, sia un conte Ugolino

redivivo? E che nasconda in qualche cassetto segreto delle Botteghe Oscure il

diabolico piano di mangiare i propri alleati, per non morir di fame a causa

del dilagante assenteismo elettorale a sinistra? Prima di ritornare a questo

enigma, bisogna dire quattro parole sul grottesco garbuglio delle liste per i

referendum del 21 maggio. Ovvero sul "Paese dei morti viventi", così ben

descritto da Primo Di Nicola nell'ultimo numero dell'"Espresso". Cominciando

con l'annotare che non è una storiaccia di oggi.

Qualche giorno fa, mi ha scritto una lettrice del Bestiario, Rossana Santi, di

Spoleto, che il 18 aprile 1999, giorno del primo referendum sul maggioritario,

faceva la scrutatrice in un seggio della sua città: »L'anno scorso ho

sollevato il caso della presenza nelle liste elettorali di ultracentenari e di

irreperibili. Notai, infatti, che dei 220 elettori di quella sezione, 11 erano

nati prima del 1900 e altri non avevano un preciso recapito. Finite le

votazioni, mi preoccupai di informare una persona di fiducia di Mario Segni.

Feci notare che il quorum era irregolare. E inviai via fax l'elenco di quegli

11 cittadini, citando la data di nascita e la residenza (stavano tutti

all'estero) .

»Calcolai che in quel piccolo seggio essi rappresentavano circa il 5 per cento

degli aventi diritto al voto , prosegue la signora Santi. »Era dunque

necessario rivedere le liste elettorali in tutti i Comuni. E in particolare in

quelli del Sud, dove l'astensionismo sul referendum era risultato maggiore,

proprio perché, essendo terra di emigranti, situazioni come quella da me già

rilevata a Spoleto dovevano essere certamente più numerose . Domanda

conclusiva della lettrice: »In un paese dove si svolgono decine di referendum,

come è possibile che nessuno dei maniaci referendari abbia mai pensato di

controllare il numero degli elettori? Dov'erano i Pannella, i Bonino, i Segni

e compagni?

Cara signora Santi, forse c'erano i Segni, i Bonino & C. E mi pare di

rammentare che abbiano strillato, un anno fa, quando il referendum venne

dichiarato nullo per un'inezia, 140 mila voti. Avranno anche chiesto di

ripulire le liste elettorali. E non è colpa loro se quegli elenchi non sono

stati scremati. Da chi? Da chi aveva l'obbligo di farlo. E chi ce l'aveva? Se

scrivo che, in primis, toccava al governo di Massimo D'Alema, qualcuno

ritornerà a strillare che odio l'ex-Baffo d'Acciaio. Se invece dico i sindaci,

verrò smentito da qualche norma o regolamento. Perché l'Italia è il paese dove

la colpa è sempre del vicino di banco. O, al massimo, del bajon, come

sosteneva la canzone.

Sta di fatto che, oggi, governo, maggioranza e opposizione si sono ridotti ai

materassi (vedi i mafiosi de "Il Padrino") per questi spettri di vivi-morti

e/o irreperibili. Anche sui numeri c'è nebbia fitta. Ben 649 mila nomi da

cancellare. No, i cancellandi sono 1 milione e 200 mila. Soltanto a Roma,

secondo Alessandra Spinelli del "Messaggero", gli elettori fantasma sarebbero

45 mila, ma anche 91 mila, più 3.500 ultracentenari, che forse campano ancora

o forse no. Nel frattempo, ha ricevuto il certificato elettorale l'esimio

professor Paolo Ungari, immaturamente scomparso un anno fa. E per citare di

nuovo la nostra lettrice di Spoleto, »con quale spirito andremo a votare un

referendum che si annuncia già mistificato, perché nessuno può affermare quale

sia effettivamente il quorum?

Ma chi sta non solo ai materassi, bensì attaccata alla canna del gas, è la

maggioranza del governo Amato, »un'armata Brancaleone , ha detto qualcuno,

»senza neppure Brancaleone . Qui siamo come nella mitica fattoria dello

curatolo Cicco: il primo che si alza, pretende di comandare. Sentite l'urlo di

dolore del ministro per l'Università, il popolare Ortensio Zecchino, che è

anche un fine giurista: »Ripulire oggi le liste? Mai!, si calpesterebbero i

diritti individuali. E sarebbe una mostruosità giuridica. I referendari ci

hanno appestato abbastanza con il loro spirito di prevaricazione. Nessuna

pulizia etnica! E basta con gli isterismi davanti a Palazzo Chigi di quei

senza patria e senza idee come Segni .

E Veltroni conte Ugolino redivivo? Questa è di un altro post-dicì, Clemente

Mastella, capo dell'Udeur. Lui è convinto che i Ds »pensino di fare come

Ugolino, di cibarsi dei loro alleati per sopravvivere . Possibile? Certo che

sì: »Vedono le prossime elezioni politiche come un appuntamento purificatore

con la storia. Grazie al maggioritario secco, il centro-sinistra, ancorché

perdente, si ricomporrà all'opposizione, sotto le sembianze di un partito

unico egemonizzato dalla sinistra .

Facciamo concludere ad Armando Cossutta? »Se una coalizione non si trova

d'accordo neppure nel cancellare i morti dalle liste elettorali, è meglio che

si sciolga e che si vada a votare subito . Una volta tanto, ben detto, vecchio

Armando, ultimo dei bolscevichi.

(18.05.2000)

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Naturalmente quel che Pansa non dice e' che dopo una votazione col Mattarellum

non cambierebbe nulla. O forse sì, in peggio.

John

--- MMMR v4.80reg * Gutta cavat lapidem

 
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