Il MESSAGGERO - giovedi' 18 maggio 2000 pag. 1
Titolo:
REFERENDUM: radicali e comunisti si picchiano in piazza roma
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"Scintille" alla vigilia del referendum per la visibilità dei cartelloni
BOTTE IN PIAZZA ROMA TRA RADICALI E COMUNISTI
di PIERO MUZZETTO
Momenti di tensione ieri pomeriggio in piazza Roma tra i rappresentanti della "lista
Bonino" e quelli del Partito dei Comunisti Italiani della sezione "Tina Modotti". Alla base
dell'alterco il posizionamento dei cartelloni referendari che avrebbero oscurato quelli della
concorrenza. Prima una serie di discussioni, poi dalle parole si è passati alle vie di fatto.
Sono volati schiaffi, spintoni e minacce, il tutto davanti a numerosi curiosi che hanno
assistito alla scena. Cartelloni e bandiere dei rispettivi movimenti politici sono stati
scaraventati a terra.
A calmare le acque è stato il pronto intervento di due vigili urbani che in quel momento si
trovavano in servizio nei paraggi. Ma gli animi sono rimasti tesi e le minacce sono
proseguite fino a quando non sono arrivati in piazza Roma due volanti della questura. Ad
avere la peggio dopo il "combattimento" è stato il responsabile regionale della Lista
Bonino, Mauro Paolinelli che ha deciso di sporgere denuncia nei confronti di alcuni
componenti della sezione "Tina Modotti" dei Comunisti Italiani. Il finimondo è scoppiato
ieri pomeriggio verso le 18,15 quando il gruppo del Pdci, che sostiene la battaglia del
"No" al referendum di domenica prossima, ha posizionato i cartelloni davanti a quelli del
"Sì" della Lista Bonino coprendone la visuale ai passanti. Il quartier generale dei Radicali
si era insediato a piazza Roma sul lato del rettorato, visto che nel lato fontana già vedeva
la presenza di un altro movimento antireferendario. Il gruppo del Pdci ha così deciso di
insediarsi nella zona dove si trovavano i cartelloni dei Radicali.
Una decisione che ha mandato su tutte le furie Mauro Paolinelli che ha dapprima chiesto
ai "rivali" politici di rimuovere i loro cartelloni e posizionarli da un'altra parte così da non
coprire quelli della Lista Bonino. Dopo le minacce, le spinte e le botte, poi tutti in questura
dove i protagonisti della scena sono stati "invitati" a recarsi per il confronto delle varie
versioni e dove si è cercato di chiarire i fatti e individuare le singola responsabilità. Da
segnalare che in breve tempo la zona si è riempita di una folla di curiosi che ha assistito
divertita della vicenda. I rispettivi casottini sono rimasti in piazza Roma fino alle 20 e
stavolta tutto è filato via liscio, forse perché la pattuglia di vigili urbani è rimasta nei pressi
per evitare altri eventuali problemi.