Roma, 23 Maggio 2000

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino:

"Nel 1997, promovendo il referendum abrogativo, avevamo denunciato tanto la valenza anti mercato quanto l'illegittimità sotto il profilo della normativa comunitaria della golden share all'italiana.

Nel caso Telecom (Stet), in particolare, in qualità di soci della Spa avevamo cercato di bloccare la delibera d'assemblea per l'introduzione dei poteri speciali riservati al Tesoro nello statuto.

Il destino travagliato della privatizzazione Telecom ha dimostrato quanto le privatizzazioni attraverso la scelta del nocciolo duro e la riserva di poteri al Governo si rivelino disastrose sul piano della corporate governance. La sentenza - sacrosanta - di condanna all'Italia inflitta dalla Corte del Lussemburgo, sbugiarda quanti - a partire dai Ministri Bersani e Nesi - hanno sempre sostenuto la legittimità della normativa italiana: su di loro cade la responsabilità della condanna e della sanzione che ne seguirà.

Da ultimo, la sentenza della Corte di Giustizia - che si riferisce alla precedente disciplina sui poteri speciali - suona come monito anche nei confronti della nuova golden share varata dal Governo D'Alema la cui palesemente eccessiva discrezionalità è già entrata nel mirino del Commissario Monti. Ci auguriamo che il Ministro Letta voglia da subito provvedere ad un'ulteriore revisione del provvedimento al fine di evitare una ennesima bocciatura dell'Italia da parte dell'Unione Europea".