Roma 23 maggio 2000. Il Sen. Pietro Milio della Lista Pannella continua a denunciare il silenzio del presidente della Consulta.
Il senatore della lista Pannella, Piero Milio, è ormai certo che di fronte alla illegittimità della nomina, avvenuta nel 1996, dell'avvocato Fernanda Contri a giudice della Corte Costituzionale, la Consulta stia agendo al di là e al di fuori della legge ordinaria, delle norme che regolano l'elezione dei giudici della Corte Costituzionale e della Carta costituzionale. Al diniego della richiesta fatta da Milio, al Presidente
della Repubblica e al Presidente della Corte Costituzionale, di poter vedere i titoli in base ai quali la Corte ha ritenuto valida la nomina della Contri, il senatore radicale risponde senza mezzi termini: "Siamo in piena illegalità e proprio chi, la Consulta, che dovrebbe garantire il rispetto delle leggi e della Carta, si sta macchiando di una violazione che porterà con ogni probabilità a inficiare ogni sentenza e ogni iniziativa. Mi chiedo - continua Milio - con quale animo il presidente Mirabelli e gli altri giudici della corte Costituzionale possano accettare di condividere responsabilità così gravi e che prima o poi, nonostante il loro silenzio sospetto, emergeranno. Perché una cosa è certa: continuerò a chiedere come senatore della Repubblica e come cittadino, così come mi consente la normativa vigente, di poter controllare i titoli che portarono all'elezione della Contri. Prima o poi lo farò anche in qualità di avvocato".
Milio lancia il sospetto che anche l'elezione della Contri a consigliere del Csm, avvenuta nel 1986, potrebbe essere stata illegittima e preannuncia iniziative sul caso.