Roma, 31 Maggio 2000

Dichiarazione dell'avv. Giuseppe Rossodivita, legale di Marco Pannella:

"Apprendo dall'Ansa che l'on. Dell'Elce (tesoriere di Forza Italia) per la seconda volta ha ottenuto dalla propria Camera di appartenenza, ai sensi dell'art. 68 della Costituzione, una delibera di insindacabilità delle opinioni espresse in ordine alla nota vicenda che lo ha visto per ben due volte chiamato in causa per rispondere di diffamazione nei confronti di Marco Pannella avendo egli sostenuto che il leader radicale (mio assistito), nel corso delle distribuzioni del finanziamento pubblico della Lista Pannella non avrebbe "restituito neppure gli interessi di quello che ha incassato".

Prima il GUP di Monza, ora il Tribunale civile di Roma sono stati bloccati nell'esercizio delle loro funzioni giurisdizionali volte all'accertamento della verità da discutibili decisioni del Parlamento.

Peccato che anche l'ultima delibera si ponga in assoluto stridente contrasto con quanto deciso dalla Corte Costituzionale con la sentenza del 24.03.2000 n. 82, in virtù della quale è stata di recente annullata altra delibera di insindacabilità della Camera e sancito il principio per cui "le dichiarazioni rese fuori delle Camere, nel corso d'interviste e non riproducenti il contenuto di alcuno specifico atto di natura parlamentare" non possono considerarsi insindacabili; peccato, ove il Tribunale di Roma non ritenesse di dover sollevare l'ennesimo conflitto di attribuzione, che non si possa giungere all'accertamento della verità".