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Partito Radicale Centro Radicale - 9 giugno 2000
Donna belga confessa: ho ucciso per i pedofili

La Stampa pag. 14 Venerdì 9 Giugno 2000 A Radiouno: in una tenuta privata bambini inseguiti come bestie selvatiche e uccisi. C'erano anche »uomini importanti Donna belga confessa: ho ucciso per i pedofili HYPERLINK "titles.htm" titles.htm INCLUDEPICTURE d "..........imgRedBox.gif" HYPERLINK "titles.htm" titles.htm

»Costretta a fare e subire violenze per anni. Mia madre era dei loro ROMA Feste a base di pedofilia, bambini cacciati come animali, omicidi e torture cui partecipavano anche »persone importanti e ufficiali di polizia: è la sconvolgente confessione di una giovane donna belga, che ieri sera ha rivelato a »Baobab di essere stata costretta a partecipare alle orge per anni, a subire stupri, umiliazioni e ad uccidere. Già qualche anno fa il Belgio era balzato al centro dell'attenzione mondiale per una incredibile serie di stupri ed omicidi nei confronti dei bambini. C'era stato il caso di un benzinaio di Bruxelles, che aveva violentato e ucciso Lubna Benaissa, una piccola marocchina. E c'era stato Marcel Dutroux, »il mostro di Marcinelle , autore di almeno quattro omicidi e di innumerevoli stupri. Dutroux, che secondo voci ricorrenti nella capitale belga aveva goduto di importanti appoggi e protezioni. I sospetti avevano per breve tempo investito anche Elio Di Rupo, il brillante politico socialista figlio di

un minatore italiano, che allora copriva la carica di vice primo ministro. Ma Di Rupo era uscito a testa alta, e nulla di concreto era emerso a carico di altri. Anzi, la commissione d'inchiesta parlamentare, pur criticando violentemente le forze di polizia per l'inerzia e l'incompetenza dimostrate nelle indagini, aveva scartato l'ipotesi di protezioni eccellenti. Ora però la confessione di Regine Leuf, una donna di 31 anni, risprofonda un intero Paese nel dubbio e nei sospetti. Per la prima volta ai microfoni di »Baobab , trasmissione di Radiouno, Regine ha raccontato di essere stata vittima di un racket di pedofili, ed ha raccontato di »battute di caccia durante le quali un gruppo di uomini, fra cui alcuni potenti del Belgio, inseguivano bambini in una grande tenuta di campagna. »Ho subito violenze dal 1972 all'84 - ha detto -. Mi avevano introdotta in un giro organizzato dove c'erano degli addestratori che facevano girare questi bambini a pagamento. Mia nonna e mia madre facevano parte del racket, e la

persona che mi ha introdotta in questo giro, sono sicura che è ancora attiva e "addestra" i bambini. Le pratiche di abuso erano sadiche, violente. Avevano bisogno di bambini già abituati a questa sorta di violenze: erano bambini che non avrebbero rivelato mai nulla, bambini che potevano addirittura vivere una vita normale a scuola e a casa, anche dopo questi fatti. Ho assistito a due omicidi: la polizia è a conoscenza dei fatti, ma sono casi che non sono stati mai risolti. Erano feste private in cui si faceva sesso: i bambini venivano uccisi perché crescevano, diventavano grandi. I bambini scomparivano: alcuni sono stati trovati morti, altri non sono stati mai trovati . Secondo la Leuf, »all'inizio le battute di caccia vennero fatte per divertirsi. Poi si iniziò anche ad uccidere. Io sono stata costretta ad osservare questi fatti mentre venivano violentati i bambini. Mi obbligavano a farlo e a volte mi costringevano a torturare altri bambini, altre vittime. E' una delle tattiche che usano, è una guerra psic

ologica. A volte ho dovuto prendere parte all'uccisione, perché volevano che ci fosse un altro colpevole, un'altra persona che si assumesse tutta la colpa. Ho provato sensi di colpa per tanti anni. So pure che la prima cosa che viene in mente alla gente quando un bambino o un giovane adulto parla di queste cose è che si tratta di un mitomane, ma nel mio caso non è così .

 
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