Alle prossime elezioni, almeno a Roma, non sarà necessaria la desistenza tra Alleanza Nazionale e MSI fiamma tricolore. A tenerli insieme non sono soltanto la campagna razzista contro l'immigrazione o quella omofobica contro la manifestazione dell'orgoglio omosessuale. Ora anche la campagna contro la vendita ai privati del Foro Italico. Basta guardare le plance, montate in occasione delle scadenze elettorali e donate ( a tempo indeterminato) dal sindaco Rutelli agli attacchini abusivi al soldo dei partiti e dei sindacati romani. Ebbene non troviamo altro se non i manifesti di AN e di MSI Fiamma Tricolore che difendono non solo la proprietà statale dei beni immobili in questione ma della cultura stessa della nostra città. Al grido di "Giu le mani dal Foro Italico, la cultura non si vende", vecchi e nuovi missini - post o neo non fa differenza - si preparano a conquistare il governo della città dopo quello della Provincia e della Regione. La difesa della laicità e della modernità della città di Roma passa dunque non solo attraverso la manifestazione del World Gay Pride, e della sua legittimità, ma anche per la difesa del principio che la città, le sue risorse e soprattutto le sue trasformazioni possono essere affidate al mercato, in questo noi saremo un po' più soli ma sicuramente più necessari.