Roma, 13 giugno 2000
Dichiarazione di Pietro Milio, senatore dei radicali:
"Walter Veltroni afferma che le sue posizioni non hanno nulla a che vedere con l' 'individualismo libertario'.
Per i DS l' 'individualismo libertario' è evidentemente la controparte, sul piano dei diritti civili, di quel 'liberismo selvaggio' in nome del quale essi hanno combattuto i referendum liberisti promossi dai Radicali. Ma esattamente come i DS parlano di 'liberismo selvaggio' per il fatto che non hanno capito nulla dell'economia capitalistica e della ragione per la quale essa genera ricchezza per tutti i cittadini, così essi si riferiscono in senso negativo all' 'individualismo libertario' perché non sono in grado di capire che non esistono diritti civili al di fuori del possesso che ogni individuo ha del proprio corpo. Il Segretario DS non ha capito che i diritti o sono tali perché appartengono inalienabilmente ad ogni individuo, o non esistono affatto. Per Veltroni, invece, i diritti appartengono allo Stato, che li elargisce benignamente ai sudditi.
L'Onorevole Veltroni insiste sul principio che la procreazione assistita debba essere riservata ai casi di sterilità e richiama la necessità di rispettare il pluralismo delle opinioni presente nella nostra società. E lui però il primo a non rispettare questo pluralismo! Il ricorso alle tecniche, infatti, non riguarda soltanto le coppie sterili ma rappresenta semplicemente un altro modo di procreare. Il testo formulato dal centrosinistra pretende di imporre un solo punto di vista e la sua stessa impostazione come 'rimedio per la sterilità' esclude molte cittadine e cittadini che liberamente e responsabilmente vorrebbero utilizzare gli strumenti messi a disposizione dai progressi biomedici.
L'impostazione liberale di una legge non dovrebbe mai tendere a rappresentare singole posizioni etiche, ma dovrebbe, viceversa, basarsi su principi quanto più possibile universali, che permettano ai cittadini che aderiscono a differenti visioni morali e religiose di veder rispettate le loro decisioni e le loro libertà. E precisamente a questa idea di stato liberale che ci si sarebbe dovuti riferire nell'impostare una legge sulla procreazione assistita".