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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 13 giugno 2000
REFERENDUM. GOVERNO AFFONDA DECRETO "PULISCI-LISTE". COMITATO PROMOTORE: UN ALTRO CAPITOLO DEL "CASO ITALIA" PER LA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE

Comunicato del Comitato promotore dei sette referendum radicali:

Roma, 13 giugno 2000 - "Senza nemmeno degnarsi di inviare in Aula un proprio rappresentante per motivare questo atto politico, il Governo ha oggi deciso di contribuire ad affondare il cosiddetto decreto "pulisci-liste", che l'esecutivo si era deciso a varare -peraltro tardi e male- per cominciare a porre riparo alla vergogna delle centinaia di migliaia di morti e "fantasmi" presenti nelle liste degli elettori italiani residenti all'estero.

Oggi apprendiamo che lo stesso Governo invita la sua maggioranza e tutto il Parlamento a non convertire in legge quella pur insufficiente misura, che in qualunque altro paese sarebbe stata adottata in mezz'ora, e che qui ha richiesto mesi di iniziative politiche e giudiziarie, e addirittura una lunga e durissima azione nonviolenta di Emma Bonino e dei radicali. Ci si affida -dobbiamo quindi ritenere- ad un percorso parlamentare a dir poco accidentato in cui tutte le forze che già si mobilitarono per impedire prima e per indebolire poi il decreto torneranno alla carica per spolpare e affondare i disegni di legge giacenti sull'argomento, lasciando quindi al dominio dell'illegalità e dell'incertezza anche le prossime scadenze elettorali e referendarie.

E' un altro capitolo di quel "caso Italia" (non dimentichiamo che, con le cancellazioni effettuate dal decreto, il referendum del 1999 sarebbe stato vinto) che ha già determinato l'apertura di un procedimento dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo, oltre allo scandalo e all'indignazione della libera -quella, sì- stampa internazionale.

La denuncia e la sconfitta in tutte le sedi, politiche e giudiziarie, nazionali e internazionali, di questa vera e propria realtà criminale, di questa sistematica violazione dei diritti civili e politici dei cittadini, di una situazione in cui l'unica certezza è rappresentata dall'assoluta incertezza del diritto, non può che continuare a rappresentare il primo obiettivo di iniziativa e di lotta del movimento radicale e referendario".

 
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