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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 16 giugno 2000
RAI/NOMINE/INFORMAZIONE. RADICALI A LANDOLFI: CHIEDA CONTO ALLA RAI NON SOLO DELLE NUOVE NOMINE, MA SOPRATTUTTO DEL MANCATO RISPETTO DELLE DELIBERE DELLA VIGILANZA IN MATERIA DI INFORMAZIONE POLITICA

Dichiarazione di Daniele Capezzone, responsabile informazione dei radicali:

Roma, 16 giugno 2000 - "Si avvicinano le elezioni, pare, e, secondo antica tradizione, assistiamo a una nuova ondata di nomine, alla quale anche i vertici della Rai (loro, invece, evergreen, o evergrey, a seconda dei punti di vista) starebbero preparandosi a dare il loro contributo.

Molto opportunamente, di tutto questo si occupa e si preoccupa il neopresidente della Commissione di vigilanza Mario Landolfi, che ha subito chiesto conto al Consiglio d'amministrazione della concessionaria pubblica dei criteri con cui le nuove scelte saranno compiute. Da parte nostra, invitiamo il Presidente Landolfi ad arricchire la sua richiesta di informazioni a Celli e Zaccaria. Sarebbe davvero un segnale importante se, tra i primi atti della sua Presidenza, l'on. Landolfi scegliesse di chiedere conto alla Rai del fatto che da troppi anni, e in particolare dalla fine del 1997, la concessionaria pubblica ha sistematicamente ridotto a carta straccia tutte le deliberazioni della Commissione di vigilanza in materia di informazione politica. I dossier che abbiamo prodotto in tutti questi mesi stanno a testimoniarlo. Reiterati richiami alla correttezza e alla completezza dell'informazione, puntuali documenti votati all'unanimità, denunce dei commissari della maggioranza e dell'opposizione: di tutto questo, co

ntando sulla complicità, se non sulla vera e propria istigazione a delinquere, della Procura della Repubblica di Roma e dell'Autorità per le garanzie (di quali garanzie, si è bene compreso in questi giorni ) nelle comunicazioni, l'attuale dirigenza di Viale Mazzini ha letteralmente fatto strame. Chiediamo al Presidente Landolfi di contribuire a fare luce su tutta questa vicenda, che mette in causa -è bene ricordarlo- non tanto e non solo i diritti dell'una o dell'altra forza politica, ma il fondamentale diritto del cittadino-contribuente ad essere correttamente e completamente informato.

Quanto invece ai leader del Polo, che continuano a prendersela con la par condicio, torniamo a ricordargli che, se la loro proposta di proporzionalizzazione degli spazi di informazione fosse stata applicata nella campagna elettorale del 1994, gli esponenti di un partito come Forza Italia, poi destinato ad ottenere più del 20% dei consensi, ma allora privo di rappresentanza, non avrebbero potuto mettere il naso in tv neppure per un istante. Sono loro -con questa proposta- i veri imbavagliatori dell'informazione politica. Più ancora -ed è tutto dire- dei komunisti".

 
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